{"id":24517,"date":"2011-06-01T09:02:48","date_gmt":"2011-06-01T09:02:48","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-06-01T12:50:35","modified_gmt":"2011-06-01T12:50:35","slug":"l-uomo-un-abisso-al-chiostro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-uomo-un-abisso-al-chiostro\/","title":{"rendered":"L’uomo \u00e8 un abisso al Chiostro"},"content":{"rendered":"
Radunarsi al Chiostro –<\/strong> Pochi giorni ancora a disposizione per visitare una delle mostre più interessanti della stagione, allestita al Chiostro di Voltorre. Alessandra Spranzi, Vera Portatadino, Umberto Cavenago, Gabriele Jardini, Francesco Pedrini, Cesare Biratoni, Luca Scarabelli, Dimitrios Antonitsis, Lindsey Bull, Mercedes Baliarda, Pierluigi Fresia, Thanos Kiriakides, Laura X Carlè, Stavro Christo Vlachakis, Ioanna Pantazopoulou e Cristina Mariani sono i protagonisti della rassegna aperta fino al 5 giugno<\/strong>, intitolata, con chiaro omaggio a Guido Morselli, "Dissipatio HG. L'uomo è un abisso"<\/strong>. Le opere permettono di scoprire il cuore umano, con le sue valvole e i suoi filtri, una colonna di fili annodati, sospesa a fianco delle altre colonne di pietra, pluricentenarie del chiostro, un abisso in mezzo alla neve, solo sfiorato eppure scelto e fermato in immagine. Domande, suggerimenti, forse asterischi che rimandano ad altro, sussurrando una possibile riflessione o ipotesi di giudizio. L'Associazione Stralis<\/strong> ha già in cantiere altri progetti culturali che saranno, come questo di Voltorre, opportunità di condivisione, magari senza completa sovrapposizione di vedute, ma certamente di confronto profondo.
Il pesce che combatte se stesso –<\/strong> Lo zero assoluto, la scelta, la presenza o l'assenza. Qual è l'identità umana? Qual è la sua stoffa, la sua faccia, la responsabilità di avere occhi, lingua e cuore? Difficile, anzi impossibile dirlo. Le opere in mostra vogliono però suggerire qualche risposta e molti pensieri. "Ci sono temi o lievi<\/em> comunicazioni che possono essere colti da ognuno di noi. Questa non è una mostra per addetti ai lavori, ma una rassegna aperta a tutti, nella quale ciascuno può trovare spunti di riflessione che rientrano nelle corde personali o rispondono a domande ed urgenze soggettive. E' questo che ci interessa: esprimere e comunicare concetti e tematiche legate all'esistenza umana,<\/strong> al rapporto uomo-uomo, uomo-tempo-spazio". Vera Portatadino<\/strong> ci accompagna in una giornata autunnale di giugno <\/em>negli spazi del Chiostro medievale di Voltorre.
"Il nostro obiettivo di costruire, anche solo temporaneamente, una residenza, una comunità artistica è stato raggiunto. Ed è stato anche particolarmente ricco e fruttuoso il rapporto con il pubblico. Ognuno può comprendere, secondo il proprio esperito, che l'uomo è una creatura misteriosa, per certi versi insondabile, incommensurabile".<\/p>\n