{"id":24519,"date":"2011-06-01T09:32:17","date_gmt":"2011-06-01T09:32:17","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-06-01T12:50:30","modified_gmt":"2011-06-01T12:50:30","slug":"filosofia-arte-e-sviluppo-economico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/filosofia-arte-e-sviluppo-economico\/","title":{"rendered":"Filosofia, arte e sviluppo economico"},"content":{"rendered":"
"Si fa con tutto"<\/strong><\/em> è il titolo di una recente pubblicazione di Angela Vettese<\/strong> che, focalizzando l'attenzione sulle espressioni artistiche contemporanee, pone l'accento sul ruolo dello spettatore e del fruitore. "Ma l'arte è un vero e proprio paradigma per la conoscenza – prosegue Minazzi. Secondo alcuni storici la scienza è come l'arte. Ma questo assunto può essere ribaltato, risultando anche più fecondo e si può affermare che anche l'arte si fa come la scienza, comunicando un patrimonio di nessi e di problematiche. L'arte sta proprio nelle pieghe di questo grande patrimonio civile e culturale. Da questo punto di vista oggi, come non mai, abbiamo assoluto bisogno di arte, come strumento per avvicinare e comprendere la realtà. L'arte è dunque un'occasione di riflessione conoscitiva". conoscitivo e si colloca sull'orizzonte dell'escatologia, della speranza.<\/strong> "L'arte ha sempre rapprentato quel momento in cui una civiltà, una cultura si è protesa verso qualcosa di utopico, verso una dimensione di ulteriorità", precisa Minazzi.
"In realtà, si è sempre fatta con tutto; parlo dell'arte, ovviamente, che, nel corso del tempo, ha sempre seguito e a volte anticipato i diversi linguaggi. Questo ci dice la storia della nostra cultura". Fabio Minazzi, Docente Ordinario all'Università dell'Insubria <\/strong>commenta con noi il ruolo dell'arte contemporanea, il suo rapporto con la comunicazione e alcuni casi recenti di studio come quello che ha coinvolto il borgo di Arcumeggia, oggetto della tesi di Laurea di Flavio Moneta.<\/strong>
Il cambiamento del linguaggio dell'arte è un fatto. Non si può fare marcia indietro. Non è né meglio né peggio di quello che era diffuso nel passato. Semplicemente, descrive il nostro presente e forse ci aiuta a intravedere il futuro. <\/p>\n
La produzione di un artista è un sentiero <\/strong><\/p>\n
"Il motore di questa mia ricerca è stato innanzitutto la passione condivisa con altre persone che amano Arcumeggia – racconta Flavio Moneta<\/strong>. Attraverso un percorso sincronico che analizza il progetto culturale, economico e sociale del borgo di Arcumeggia, dagli anni '50 ad oggi, si scopre che nelle Valli del Luinese, l'intervento dell'arte è stato decisivo, lungimirante, coinvolgente".
Ad Arcumeggia si è verificato un mirabile connubio tra sviluppo sociale, coinvolgimento dei cittadini, arte, comunicazione. "Questa tesi è un esempio felice di ciò che un'Università può fare sul territorio – commenta Minazzi – Con la cultura si mangia. <\/strong>Questa, da sola, è in grado di creare occasioni di sviluppo e di crescita, di opportunità per le nuove generazioni. Bisogna convincersi di ciò e tornare ad investire entro questa certezza. L'Università deve sempre più farsi coinvolgere in ricerche e in studi che non sono solo operazioni di memoria storica ma veri cantieri di rilancio di un territorio geografico preciso.<\/strong> E' questa la funzione dell'Università".