{"id":24703,"date":"2011-06-30T09:28:39","date_gmt":"2011-06-30T09:28:39","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-01T09:13:34","modified_gmt":"2011-07-01T09:13:34","slug":"francesca-gattoni-l-abito-non-fa-il-monaco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/francesca-gattoni-l-abito-non-fa-il-monaco\/","title":{"rendered":"Francesca Gattoni, l’abito non fa il monaco"},"content":{"rendered":"
Quì il dibattito e il confronto artistico sono di casa.<\/strong> Stiamo parlando della duet art gallery di Varese, uno fra gli spazi espositivi più raffinati ed informali di Varese, fuori dal marasma di comunicati stampa e di rincorse mediatiche. Quì non conta chi c'è, conta chi fa. E soltanto l'arte e gli artisti la fanno da padrone. Al via la mostra intitolata "Abitualmente<\/strong>", curata da Francesca Gattoni <\/strong>ed aperta al pubblico fino al 30 luglio. "La mostra nasce dalla tesi discussa in Università Cattolica con il Professor Francesco Tedeschi <\/strong>– ci spiega Francesca Gattoni. Uno studio sul rapporto tra moda ed espressioni artistiche contemporanee".<\/p>\n Il filo di ottone, la maglia scucita e ricomposta, una costellazione scintillante che copre un corpo che non esiste, una sottoveste di brodo e midolli. <\/strong>Declinare il tema dell'abito come mezzo creativo ed espressivo, al di là delle mode imposte dal momento: ecco il tema cruciale attorno al quale si sviluppa l'esposizione, punto di arrivo e di partenza della tesi della giovane curatrice Francesca Gattoni. In mostra un manipolo di autori d'avanguardia come Enrica Borghi, Alessandro Gioiello o Pietra Pistoletto<\/strong> e alcuni mostri sacri dei tempi moderni come Vanessa Beecroft, Cindy Sherman. <\/p>\n <\/strong>E il motivo del titolo – una sorta di calembour contemporaneo – è subito spiegato dalla stessa curatrice: "Il ruolo giocato dalla moda in alcune forme artistiche contemporanee si arricchisce sempre di più di importanza, gli artisti decidono di usare l'abito, oggetto comune e comprensibile immediatamente da chiunque, per quanto riguarda la forma almeno come mezzo espressivo della propria poetica, arricchendolo di segni e chiavi interpretative che la semplice creazione sartoriale non avrebbe mai potuto immaginare". Una riflessione più ampia sul corpo, sul riuso di materiali inattesi, sulla stessa immagine dell'uomo vestito o allo specchio: un fantasma femminile fosforescente, una leggiadra Afrodite bloccata in un'armatura di vetro o di plastica, una figura apollinea riflessa allo specchio.<\/p>\n Abitualmente<\/strong>
Dal 25 giugno al 30 luglio 2011
Duetart Gallery, Varese
Vicolo Santa Chiara 4
Per maggiori info.: 0332231003
info@duetart.com – www.duetart.com
Orario: da martedì a sabato ore 15,30 – 19,30
Catalogo: in galleria
A cura di Francesca Gattoni<\/p>\n