{"id":24715,"date":"2011-07-01T04:54:07","date_gmt":"2011-07-01T04:54:07","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-01T09:03:48","modified_gmt":"2011-07-01T09:03:48","slug":"sos-da-busto-arsizio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sos-da-busto-arsizio\/","title":{"rendered":"SOS da Busto Arsizio"},"content":{"rendered":"
Vasto e ricco il mondo dei beni culturali italiani, che comprende anche palazzi, strade, piazze: al punto che a volte, specie in questi ultimi anni, dove i fondi per la cultura vanno via via diminuendo, può capitare di dimenticarsene qualcuno. \u0116 quanto sta accadendo a Busto Arsizio, per la casa Custodi.<\/strong> L' architetto Ferrario ci aiuta a ricostruire la storia dell'edificio, studiato anche dall'architetto Augusto Spada.<\/p>\n La famiglia Custodi – <\/strong>Casa Custodi è un palazzo settecentesco, posto fra Montebello e Vicolo Medici. Prende il nome dalla famiglia che vi abitò, i Custodi di <\/p>\n Busto Arsizio, con un cursus honorum <\/em>di tutto rispetto: in vista già dal XVI secolo, furono avvocati, medici, deputati comunali, amministratori, benefattori e imprenditori. Al punto che l'attuale Via Montebello, antica contrada Savico, era da loro gestita.<\/p>\n Le mappe catastali –<\/strong> L'abitazione è testimoniata già nel catasto teresiano, quando proprietari erano don Biagio, Carlo e Baldassarre. Ancora nella mappa catastale del 1857 di Casa Custodi compare, nel corpo meridionale, un oratorio privato dedicato alla Beata Vergine Maria. Ancora oggi è possibile vedere in vicolo Custodi il portale di ingresso della cappella, che potrebbe conservare l'antico edificio di culto.<\/p>\n L'affresco –<\/strong> Impreziosisce vicolo Custodi anche un affresco del pittore Carlo Grossi: anche qui forte sarebbe <\/p>\n la necessità di un restauro.<\/p>\n Perché fare?<\/strong> Ha le idee chiare l'architetto Ferrario. Non solo l'edificio ha un valore artistico in sé, in quanto di pregio, ma esiste anche un valore storico. Infatti valorizzare i vicoli Clerici e Custodi vorrebbe dire recuperare una parte della città di Busto Arsizio di grande interesse. Vorrebbe dire salvaguardare la memoria di una fetta di storia locale.<\/p>\n Che cosa fare? <\/strong>Senza dubbio è prioritario il restauro dell'edificio, rispettando l'antica funzione residenziali degli spazi originali. Sarebbe importante ricreare gli antichi percorsi, quindi riaprendo i cortili. In generale sarebbe opportuno valorizzare tutto l'ambiente nelle prossime vicinanze. Visione dall'alto di Casa Custodi Vasto e ricco il mondo dei beni culturali italiani, che comprende anche palazzi, strade, piazze: al punto che a volte, specie in questi ultimi anni, dove i fondi per la cultura vanno via via diminuendo, può capitare di dimenticarsene qualcuno. \u0116 quanto sta accadendo a Busto Arsizio, per la casa […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24716,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,37,229],"tags":[],"yoast_head":"\n
Sono così parecchie le idee. Come ha sottolineato l'architetto Ferrario, la casa Custodi costituisce in Busto un esempio di bella architettura del Settecento. Ma questi bei "fantasmi" devono tornare a vivere perché, solo se curati, preservati dal degrado possono restituire un pezzo di storia, possono divenire "parlanti" e raccontare. Solo così può nascere nel nostro mondo ipertecnologico e in continua evoluzione un legame con il passato, con quanti, nella casa in via Custodi, hanno vissuto secoli fa.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"