{"id":24814,"date":"2011-07-15T04:25:24","date_gmt":"2011-07-15T04:25:24","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-15T09:30:51","modified_gmt":"2011-07-15T09:30:51","slug":"quattro-artisti-omaggiano-arcumeggia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quattro-artisti-omaggiano-arcumeggia\/","title":{"rendered":"Quattro artisti omaggiano Arcumeggia"},"content":{"rendered":"
Splendidamente incastonato nel verde<\/strong> delle boscose pendici del monte Nudo, il paesino di Arcumeggia è un piccolo ma prezioso gioiello dell'arte italiana. Esso, infatti, può vantarsi di essere il primo Paese Dipinto d'Italia<\/strong>, il predecessore di ogni altra iniziativa simile, nonché quello che ha polarizzato intorno a sé il maggior numero di artisti famosi, di eventi culturali, di visitatori illustri. Perché Arcumeggia non è solamente un Paese Dipinto, è una vera e propria "Galleria all'aperto dell'affresco"<\/strong>, dove l'arte serpeggia silenziosa lungo le tortuose stradine del borgo, vi prende dimora sistemandosi sui muri accoglienti delle abitazioni, vive tranquilla fianco a fianco con gli altri abitanti. Ad Arcumeggia l'arte è di casa, si fa vicina alle persone comuni e ci convive con naturalezza giorno dopo giorno, nella semplice quotidianità: e, proprio per questo, rende la quotidianità straordinaria.<\/p>\n Un luogo così incantevole, nato da un'iniziativa così significativa, merita di essere omaggiato e valorizzato. Ed è quello che hanno voluto fare gli artisti Ignazio Campagna<\/strong>, Massimo Conconi<\/strong>, Emilio Corti<\/strong> e Marco Zanzottera<\/strong>, con la loro mostra collettiva itinerante, organizzata come "Gruppo Artistico CCCZ"<\/strong>, e dall'emblematico titolo "Omaggio ad Arcumeggia"<\/strong>. Un titolo che, come commenta Angelo Viola<\/strong>, presidente dell'Associazione Pro Arcumeggia, fa pensare a "quando l'arte si inchina all'arte", aggiungendo bellezza a bellezza, in un circolo virtuoso e arricchente.<\/p>\n Due pittori, Conconi e Corti, e due scultori, Campagna e Zanzottera, che con i loro peculiari e differenti stili <\/p>\n offrono scorci e prospettive diverse del piccolo borgo dipinto, filtrandolo ciascuno secondo la propria sensibilità, e ritrasmettendone degli aspetti arricchiti dalla propria creatività artistica.<\/p>\n Le opere di Conconi sono caratterizzate da una viva originalità<\/strong>, dalla volontà di sperimentare e di esplorare nuovi e sorprendenti orizzonti espressivi, ad esempio con l'utilizzo di materiali alternativi e incorporando nei quadri anche svariati oggetti di riuso. Come in "Quella sera ad Arcumeggia"<\/strong>, dove domina un'estrema verticalità, un senso di elevazione emotiva e spirituale, richiamando l'idea di un cielo serale spiato da un'alta e stretta fenditura. Il blu del cielo vespertino si contrappone al rossore stemperato nel bianco di "Ricordando antiche ferite poetiche"<\/strong>, un'opera che, diversamente dalla prima, è adagiata in un'assoluta orizzontalità. Emilio Corti ha colto con speciale ricettività e intuito il fascino struggente di quei luoghi rurali e incontaminati<\/strong>, dipingendo delle incantevoli vedute aeree del paesino, come in "Sole tra le case"<\/strong> e "Nel verde"<\/strong>, o inoltrandosi nei suoi vicoli di notte, come in "I muri di Arcumeggia raccontano"<\/strong>. La sua pittura è dotata di intensa introspezione, frutto di una profonda rielaborazione interiore, che rendono l'artista capace di rifoggiare gli elementi paesaggistici e naturalistici, trasfigurandoli. Corti infatti, non si limita a ritrarre un paesaggio, bensì porge l'orecchio e lo ascolta, si lascia suggestionare dai segreti che esso ha da narrare, per poi riportarli sulla tela con la maestria d'un poeta d'immagini. <\/p>\n Ignazio Campagna ha tratto l'ispirazione per le sue sculture attingendola principalmente dagli affreschi stessi di Arcumeggia<\/strong>, rievocando così alcuni di quelli che sono i simboli celebri del paesino. Chiaro esempio è "Il bocc"<\/strong>, cui fa seguito "Il piccolo Bocc"<\/strong>: ovvero il caprone, effige storica di Arcumeggia, affrescata da Galbiati.<\/p>\n Ritroviamo, inoltre, il "San Martino"<\/strong>, ripreso da Giuseppe Montanari<\/strong>. In modo particolare, Campagna ha sentito un'affinità con gli affreschi di Sante Monachesi<\/strong>, colpito soprattutto dal suo stile con cui riusciva a combinare elementi dalle forme sinuose accanto a linee rigide, angolute e puntute: un esempio sono "Le donne di Arcumeggia".<\/strong> Tra l'altro, il materiale utilizzato per alcune di queste sculture, come per "Luna"<\/strong>, è innovativo: si tratta del Rhodoid<\/strong>, una sorta di plastica di origine vegetale e biodegradabile, lavorata in modo molto simile al marmo, per abrasione e attraverso l'uso di frese (a freddo e non a caldo come richiesto dal marmo).<\/p>\n Anche Zanzottera ha plasmato le sue opere riferendosi ad alcune famose immagini affrescate<\/strong>, donando tridimensionalità a soggetti prima solo bidimensionali. Ad esempio, "Ragazza alla finestra"<\/strong> è una citazione di Brancacci<\/strong>, mentre "Maternità contadina"<\/strong> richiama Bruno Saetti<\/strong>. Un aspetto che contraddistingue la scultura di Zanzottera è il contrasto, anche tattile, che egli provoca nelle sue opere inserendo dei tagli, perfettamente lisci e levigati, producendo una straordinaria sensazione di voluta paradossalità, in un gioco sia visuale e cromatico, sia epidermico e plastico.<\/p>\n Pur nella rispettiva diversità di ognuno di loro, colpisce, infine, l'armonia e la reciproca sintonia che unisce le varie opere<\/strong>, amalgamandole in modo ottimale l'una con l'altra.<\/p>\n Omaggio ad Arcumeggia
Immergendosi poi nelle avvolgenti atmosfere notturne, e quasi respirandone l'aria, Conconi ne ricrea con magistrale abilità la vibrante carica dinamica, come in "Notturno"<\/strong>, dove l'opera stessa è composita, con tre parti disposte liberamente in modo da sfuggire alla consueta forma del quadro componendo, con maggior liberta, un perimetro irregolare.<\/p>\n
<\/strong>Mostra itinerante nel territorio delle valli del Verbano<\/strong>,
Opere di Campagna, Conconi, Corti e Zanzottera
Dal 9 luglio al 28 agosto 2011
Chiostro di Voltorre, Gavirate
Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 12.30; dalle 14.00 alle 18.00
chiuso il 15 agosto