{"id":24912,"date":"2011-07-29T06:12:35","date_gmt":"2011-07-29T06:12:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-29T09:26:25","modified_gmt":"2011-07-29T09:26:25","slug":"caravaggeschi-a-campione-d-italia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/caravaggeschi-a-campione-d-italia\/","title":{"rendered":"Caravaggeschi a Campione d\u2019Italia"},"content":{"rendered":"
Più che una corrente un'impronta, fatta di luci, verità e ombre. È questo ciò che la mostra «L'impronta di Caravaggio»<\/strong>, recentemente inaugurata a Campione d'Italia<\/strong> presso la Galleria civica<\/strong> San Zenone<\/strong>, nell'ex chiesa adiacente al municipio, cerca di suggerire con otto inediti quadri di pittori conosciuti e anonimi, provenienti da diverse collezioni private. Un "marchio", quello di Michelangelo Merisi (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610)<\/strong> detto il Caravaggio<\/strong>, difficile da superare, più "facile" forse da (in)seguire e imitare. Da Artemisia Gentileschi a Francesco Boneri, noto come Cecco del Caravaggio, fino a Hendrick ter Brugghen, a Battistello Caracciolo e al celeberrimo Spagnoletto (il più affine al grande pittore milanese per indole e abilità), l'ascendente e lo stile di questa personalità – eccezionale e ombrosa quanto i suoi quadri – hanno dato vita ad un'ampia schiera di seguaci, ribattezzati dagli studiosi i "Caravaggeschi". <\/p>\n Atmosfere particolarmente cupe e tetre esplorano la densità fisica delle cose regalando picchi di straordinaria maestria. Dalla copia dell'«Incredulità di San Tommaso»<\/strong> del Caravaggio, opera di un autore anonimo, al «Concerto campestre»<\/strong> di Pietro Paolini (1603-1681)<\/strong>. Spicca fra tutti il malinconico «Ecce homo»<\/strong> di Bartolomeo Manfredi (1582-1622)<\/strong>, affiancato per l'occasione dal «Sant'Ilarione»<\/strong> di Giusto Fiammingo<\/strong>, dalla copia da Simon Vouet (1590-1649) dell'«Angelo coi dadi e la tunica»<\/strong>, <\/strong>eseguita probabilmente da un pittore napoletano, dal «San Girolamo»<\/strong> di Carlo Sellitto<\/strong> (1581-1614) <\/strong>e dal «San Luca Evangelista»<\/strong>, realizzato da un pittore spagnolo del XVII secolo. Chiude l'esposizione il «Giasone e il Drago»<\/strong> di Salvator Rosa (1615-1673)<\/strong>, personaggio alquanto ribelle, neppure lui immune al fascino della lezione caravaggesca e sostenitore della famosa Accademia fiorentina dei Percossi, la quale, segnata dalla talentuosa presenza dell'esoterico napoletano, influenzò a sua volta il linguaggio pittorico di molti altri artisti della zona.<\/p>\n L'impronta di Caravaggio<\/strong> Copia dell'Incredulità di San Tommaso del Caravaggio Più che una corrente un'impronta, fatta di luci, verità e ombre. È questo ciò che la mostra «L'impronta di Caravaggio», recentemente inaugurata a Campione d'Italia presso la Galleria civica San Zenone, nell'ex chiesa adiacente al municipio, cerca di suggerire con otto inediti quadri di pittori conosciuti e anonimi, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24913,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Galleria Civica San Zenone
Piazzale Maestri Campionesi, Campione d'Italia (CO)
Fino al 21 agosto
A cura di Luigi Coiro
Orari: da martedì a giovedì dalle 16.00 alle 20.00;
venerdì-sabato e domenica dalle ore 16.00 alle ore 22.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"