{"id":24914,"date":"2011-07-29T06:25:37","date_gmt":"2011-07-29T06:25:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-29T09:30:49","modified_gmt":"2011-07-29T09:30:49","slug":"illusioni-e-delizie-al-castello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/illusioni-e-delizie-al-castello\/","title":{"rendered":"Illusioni e delizie al Castello"},"content":{"rendered":"
Torniamo a parlare di castelli, soffermandoci ad ammirare l'imponente maniero Visconti di San Vito a Somma Lombardo. Di origine quattrocentesca<\/strong>, questa importante fortificazione ha una pianta molto complessa dovuta anche alle vicende familiari degli edificatori: verso la metà del quattrocento, infatti, i fratelli Guido e Francesco Visconti divisero i propri beni e così i rispettivi discendenti costruirono o rinnovarono differenti nuclei abitativi, tutti raccolti intorno a cortili entro la cornice delle mura del castello.<\/p>\n La decorazione – <\/strong>Gli affreschi vennero commissionati da Ermes Visconti di San Vito<\/strong> per il suo nobile palazzo aggiornato sui modelli architettonici proto barocchi: la data 1609<\/strong>, che si legge nella lunetta interna sovrastante l'accesso allo scalone, sancisce verosimilmente la fine delle ambiziose decorazioni, nate per celebrare i fasti delle famiglie alleate Visconti e Taverna in anni prossimi alla nomina a cardinale di Ferdinando Taverna "in cui <\/p>\n onore il cognato Visconti faceva decorare il proprio castello di Somma Lombardo con allegorie di pagana opulenza". I dieci ambienti<\/strong> affrescati al piano nobile del palazzo sono tutti concepiti con fregi continui che alternano scene allegoriche, entro cartelle decorative, ed elementi architettonici e a putti che reggono ghirlande; i soffitti sono invece tutti a cassettoni secondo la tipica tradizione rinascimentale lombarda.<\/p>\n Il programma iconografico<\/strong> degli affreschi è contraddistinto da soggetti allegorici cari alla cultura tardo rinascimentale che testimoniano il carattere profano delle decorazioni, appena temperato dalle litanie sacre dipinte nella cappella privata. Il progetto decorativo <\/p>\n è del tutto omogeneo sia dal punto di vista stilistico che cronologico. Secondo gli ultimi studi, l'impressione è che sia stato proprio Carlo Antonio Procaccini<\/strong> a coordinare nel Castello Visconti l'attività della bottega Procaccini, affiancato da anonime maestranze; un'impresa di grande impegno, alla cui realizzazione contribuirono certo la lezione del fratello Camillo e lo studio delle stampe nordiche. I modelli e la tavolozza della bottega sono reinterpretati da Carlo Antonio con una accentuata vena naturalistica che non può prescindere dalla conoscenza della cultura fiamminga. Ancora prima di arrivare a Milano, al seguito del fratello maggiore, Carlo Antonio poteva certo aver formato il suo gusto per il paesaggio e i modelli stilistici fiamminghi frequentando Jan Soens<\/strong>, pittore attivo a Parma per la corte dei Farnese negli ultimi decenni del Cinquecento. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Castello Visconti di San Vito Torniamo a parlare di castelli, soffermandoci ad ammirare l'imponente maniero Visconti di San Vito a Somma Lombardo. Di origine quattrocentesca, questa importante fortificazione ha una pianta molto complessa dovuta anche alle vicende familiari degli edificatori: verso la metà del quattrocento, infatti, i fratelli Guido e Francesco Visconti divisero i propri […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24915,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Lo scalone d'onore<\/strong> è risolto, nelle pareti, con affreschi illusionistici che simulane delle balaustre, sulle quali sono impostate delle ariose logge, aperte su paesaggi ambientati da volatili eseguiti con grande naturalismo; le volte sono invece affrescate con grottesche molto semplificate e piccoli riquadri con allegorie fluviali e scene di romitaggio.<\/p>\n
Negli ambienti del palazzo sono riconoscibili gli interventi di almeno due o tre artisti attivi nella stessa bottega<\/strong>, che dichiarano immediatamente dirette e chiare ascendenze dai modelli di Camillo Procaccini.<\/p>\n