{"id":25060,"date":"2011-08-30T10:09:14","date_gmt":"2011-08-30T10:09:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-09-02T14:51:54","modified_gmt":"2011-09-02T14:51:54","slug":"il-ritratto-della-villa-di-gazzada","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-ritratto-della-villa-di-gazzada\/","title":{"rendered":"Il ritratto della villa di Gazzada"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Rapporto tra pittura e architettura –<\/strong> Quanto c'è di vero nel "ritratto di paesaggio" del pittore Bernardo Bellotto<\/strong> che, tra il 1740 e il '44, rappresentò su tela la splendida Villa Cagnola di Gazzada? A condurre il lettore, passo dopo passo, tra diverse ed approfondite considerazioni di natura storica – e non solo – ci pensa l'architetto Gianpaolo Cisotto<\/strong> nell'ultimo numero della Rivista "La Gazzada" (pagg. 37-42). Nelle pagine della rivista, si comincia, tanto per mettere subito un po' di chiarezza, dal nome della dimora che denuncia vari passaggi di proprietà ed una storia complessa e stratificata: villa Perabò-Melzi-Cagnola. Si passa così alle fasi costruttive dell'edificio e alle ipotesi di pre-esistenze di insediamenti religiosi di Umiliati.<\/p>\n Il momento storico più ricco di conseguenze per la veduta dipinta dal Bellotto – e oggi conservata alla Pinacoteca di Brera – comincia però nel XVIII secolo<\/strong>. Cisotto analizza e descrive la curiosa planimetria a T, l'alzato, la componente rustica, la presenza di una torre colombaia e la strada pubblica che separa la dimora dal proprio giardino. Si arriva così al 1850 quando Giuseppe Cagnola diventa il nuovo proprietario: la villa acquistata dai Melzi viene ampliata ed impreziosita dal giardino sud in "stile italiano". Gli architetti responsabili sono Chierichetti e, qualche tempo dopo, Majnoni.<\/p>\n Nelle pagine successive dell'affondo si comparano i dipinti del Bellotto con quelli di Carlo Bossoli. Il primo, di origine veneta, si trasferisce ben presto a Vaprio dove esegue quattro vedute di Villa Simonetta, per poi ricevere, nel capoluogo lombardo, importanti e prestigiose committenze dal cardinal Giuseppe Pozzobonelli (1696-1783) che, con ogni probabilità, indirezzerà il nostro pittore a Gazzada. Avendo la possibilità di consultare le mappe redatte dagli <\/p>\n agrimensori statali, il Bellotto si dimostra fedele alle prospettive spaziale e costruttiva della villa di Gazzada. Ma si concede una sorta di licenza, inserendo anche il lago e la veduta delle Alpi. Un vero e proprio capriccio, una forzatura altamente suggestiva che aveva lo scopo di dimostrare l'amenità del luogo e la vastità dell'intorno verde.<\/p>\n Carlo Bossoli, dipinge, su commissione del proprietario Carlo Cagnola, due vedute della villa, conservate in situ: contrariamente alle vedute del Bellotto, le due opere ritraggono solo la villa, in una descrizione più stringata, fedele al dato essenziale, realistica, si direbbe oggi. L'artista sceglie così la veduta a sud e quella verso ovest: quest'ultima corrisponde in parte alla porzione superiore del quadro del Bellotto in quanto sono ben visibili il Lago di Varese e il Monte Rosa, mentre in primo piano c'è il parco: la villa non si vede ma si intuisce.<\/p>\n Nello studio di Cisotto seguono i dati dei mappali di proprietà del Catasto Teresiano (1751) e di quello Cessato Lombardo (1856): ulteriori e decisivi contributi che permettono di meglio chiarire le fasi costruttive e le caratteristiche architettoniche dell'antica dimora di Gazzada. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L'opera di Bernardo Bellotto Rapporto tra pittura e architettura – Quanto c'è di vero nel "ritratto di paesaggio" del pittore Bernardo Bellotto che, tra il 1740 e il '44, rappresentò su tela la splendida Villa Cagnola di Gazzada? A condurre il lettore, passo dopo passo, tra diverse ed approfondite considerazioni di natura storica – e non solo – […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25061,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
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La villa e le sue amenità –<\/strong> Il complesso monumentale, che oggi è sede di convegni, studi e manifestazioni culturali e conserva, nella parte adibita a museo, la prestigiosa "Collezione Cagnola", si estende su di un vasto parco collinare, posto sulla conca del lago di Varese.<\/p>\n