{"id":25143,"date":"2011-09-09T06:38:22","date_gmt":"2011-09-09T06:38:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-09-09T10:01:52","modified_gmt":"2011-09-09T10:01:52","slug":"ancora-sorprese-dall-archeologico-di-varese","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ancora-sorprese-dall-archeologico-di-varese\/","title":{"rendered":"Ancora sorprese dall’Archeologico di Varese"},"content":{"rendered":"
Da paracarri a pezzi museali – <\/strong>Al piano terra del Museo Mirabello a Varese, spiccano, uno in seguito all'altro, sei rocchi di colonna decorati, alti circa un metro. Nel secolo scorso erano usati come paracarri nella Piazza Parrocchiale di Angera, ma il loro luogo di rinvenimento, stando alle fonti, sarebbe il giardino di una casa privata, poco lontano dalla chiesa. Gli autori ottocenteschi scrivono che le colonne vennero dissotterrate nel giardino, ma probabilmente non era quella la collocazione originaria. colonne gemelle, probabilmente sormontate da capitelli corinzi, databili al I secolo d.C., in base a dei confronti con Pompei ed Oplonti. Riferimento a Mitra? <\/strong>Qualche studioso propone un collegamento al culto di Mitra, soprattutto per la presenza del leone nella decorazione, animale legato al mitraismo, in quanto incarnazione del potere che governa il mondo. Un ipotesi affascinante, vista anche la presenza ad Angera dell'antro mitraico. Le colonne al Museo Da paracarri a pezzi museali – Al piano terra del Museo Mirabello a Varese, spiccano, uno in seguito all'altro, sei rocchi di colonna decorati, alti circa un metro. Nel secolo scorso erano usati come paracarri nella Piazza Parrocchiale di Angera, ma il loro luogo di rinvenimento, stando alle fonti, sarebbe il giardino […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25144,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[10,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
La decorazione – <\/strong>Dei sei rocchi, due sono semplicemente scanalati, quattro sono scolpiti con motivi che si ripetono identici per ogni coppia. Due presentano una zona decorata da foglie lanceolate ed una scolpita con protomi di leone e di Gorgone, essere mostruoso della mitologia classica. Gli altri due rocchi sono scolpiti a girali d'acanto, viticci e rosette, sormontati da grifi ai lati di un cratere.
Colonne enigmatiche – <\/strong>Varie sono le interpretazioni dei rocchi. Alcuni studiosi ritengono che si trattasse di due <\/p>\n
decorazione<\/span><\/div>\n
Le decorazioni, inoltre, testimonierebbero vari influssi, sia greci, come i girali d'acanto e i grifi, sia orientali, come il viso di Medusa e si potrebbero datare tra I e II secolo d.C.<\/p>\n
Leoni, Gorgoni, girali d'acanto… ma in quale edificio? <\/strong>Forse le colonne erano collocate in un edificio sacro, viste anche le numerose attestazioni di monumenti a divinità, Giove, Mercurio, Ercole. Probabilmente nel centro di Angera esisteva un pantheon di divinità, e vi si trovavano gli altari.
Architettura, arte e religione: l'immagine che emerge del varesotto in epoca romana si presenta multiforme, ricca.
Pezzi artistici di grande valore, culti misterici, un varesotto antico da riscoprire e apprezzare.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"