{"id":25208,"date":"2011-09-17T06:02:03","date_gmt":"2011-09-17T06:02:03","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-10-12T09:40:24","modified_gmt":"2011-10-12T09:40:24","slug":"seveso-e-i-mostri-sovrapposti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/seveso-e-i-mostri-sovrapposti\/","title":{"rendered":"Seveso e i mostri sovrapposti"},"content":{"rendered":"
Pare che non manchi nessuno alla mostra collettiva allestita nella galleria di via Avegno<\/strong> che resterà aperta fino ai primi di ottobre. In mostra, opere di Pedretti, Tonelli, Ciaurro e Poma e in vetrina le torri plasmate da Simone Patarini.<\/strong>
L'8 di ottobre, invece, inaugura la mostra personale di Marco Seveso<\/strong> che torna negli spazi espositivi varesini a undici anni di distanza. La sua pittura è costellata di citazioni e figure fantastiche, non disdegnando però ampie influenze della pittura classica sia nella resa volumetrica delle figure sia nel tratto angoloso e spezzato.
La caratteristica veramente sorprendente della pittura di Seveso è che, nonostante tutta la profusione di realismo, quasi fin dall'inizio esso si sforza di esprimere l'immateriale. <\/strong>Scrive Giuseppina De Maria <\/strong>nel testo di introduzione alla mostra: "Neppure il titolo delle opere riesce a condurre verso un'interpretazione univoca. E' come viaggiare con la mente ed il corpo su pianeti diversi che si sovrappongono restando, nel contempo, sospesi e radicati. Anche il racconto si fa intrigante nel procedimento di straordinario effetto visivo. Dopo un primo impatto, in cui sembrerebbe ideato per illustrare un libro per ragazzi o per riprendere alcune scene che potrebbero rimandare alla tecnica dell'entrelacement (intreccio-groviglio) utilizzata da Ariosto per mentenere vivo l'interesse sul proseguo delle avventure di Orlando – ad un'analisi più attenta, conduce verso le surreali ed inquietanti scoperte di stampo kafkiano. (…) Nell'emblematica successione, i personaggi, manovrati da un intelligente regista, si muovono come su un palcoscenico di tela, dove interpretano oniriche scene rendendole marcatamente reali. Anche il tempo non è cronologico, anzi è flusso di luce cromatica intermittente tra passato e futuro in grado di dilatarsi all'infinito. Ne deriva, quindi, per una sorta di processo analogico, che qualunque indicazione di lettura possa rappresentare anche il suo opposto, un po' come la vita che si alterna alla morte o il dolore che incontrra la felicità nell'attimo transitorio che solo l'artista sembra catturare, senza dover spiegare".
Seveso è nato a Sanremo del 1945.<\/strong> Ha frequentato il Liceo Artistico di Torino, studiando disegno con Mauro Chessa e Sergio Saroni. La sua formazione si sviluppa nel vivace ambiente artistico di Albissola tra gli anni '60 e '70, con la guida e l'aiuto critico di Mario de Micheli e del fratello Giorgio, giornalista e critico d'Arte. I suoi interessi abbracciano tutte le forme di comunicazione visiva: dalla pittura all'illustrazione, dalle varie tecniche grafiche alla decorazione. Sono numerose le sue collaborazioni con poeti e scrittori che sono poi sfociate nella realizzazione di Cartelle e Pubblicazioni.