{"id":25458,"date":"2011-10-26T06:48:40","date_gmt":"2011-10-26T06:48:40","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-10-28T10:01:31","modified_gmt":"2011-10-28T10:01:31","slug":"le-stanze-di-silvia-bottazzini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-stanze-di-silvia-bottazzini\/","title":{"rendered":"Le stanze di Silvia Bottazzini"},"content":{"rendered":"
La giuria del Premio Jacopino da Tradate 2011 non ha avuto nessun dubbio nell'individuare e proclamare l'opera vincitrice dell'edizione 2011: "La porta aperta" di Silvia Bottazzini,<\/strong> giovane e talentuosa artista e docente. <\/p>\n "Ho frequentato il Liceo del Collegio Rotondi di Gorla<\/strong>, dove oggi insegno, seguendo i corsi, in seguito, all'Accademia delle Belle Arti di Brera<\/strong>, con indirizzo "Pittura". Ho iniziato il mio percorso espositivo con una personale allestita a Lonate Ceppino grazie all'Associazione "Filigrana". A questa mostra, sono seguite una collettiva alla Permanente di Milano, una rassegna a più voci, organizzata e fortemente voluta dal pittore Giovanni Beluffi alla Frera di Tradate e dedicata al Paesaggio. Ora è arrivato il podio del Premio Jacopino da Tradate".<\/p>\n "Ho realizzato il mio lavoro secondo la tecnica mista della grafite su olio: è un lavoro molto grande che rientra in un ciclo tematico che seguo e sto approfondendo da diverso tempo. Si tratta di un'indagine sui luoghi del vissuto, quegli spazi semplici e domestici che abito e che amo. Oggetti, spazi e dimensioni rimandano a ricordi e persone amate". Ed è come se questi piccoli mondi quotidiani ricevessero una temperatura e un colore dagli oggetti presenti che, a loro volta, portano inscritte le tracce dell'umano passaggio ed agire. Torna alla mente il terzo carme di Catullo<\/strong>, quell'eterna catena che ci fa amare oggetti e spazi, a loro volta amati da altri individui.
"I luoghi del vissuto sono innanzitutto le stanze dove lavoro e dove si instaura un dialogo tra il mio sguardo e la realtà. Il lavoro di artista si arricchisce dell'esperienza di insegnante e viceversa. E, più di recente, è arrivata un'altra bella notizia: sono stata selezionata alla partecipazione del Premio San Fedele di Milano<\/strong>".
In un momento difficile e per certi versi scoraggiante come quello che viviamo tutti, Silvia Bottazzini accende un faro luminoso: "Ciò che conta per me è avere un atteggiamento di onestà nei confronti del lavoro quotidiano".<\/strong>