{"id":25476,"date":"2011-10-27T10:13:20","date_gmt":"2011-10-27T10:13:20","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-10-28T09:15:30","modified_gmt":"2011-10-28T09:15:30","slug":"un-mondo-nero-su-bianco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/un-mondo-nero-su-bianco\/","title":{"rendered":"Un mondo\u2026 \u201cNero su Bianco\u201d"},"content":{"rendered":"
Nata a Sölvesborg, in Svezia, Ewa-Mari Johansson<\/strong> si è formata alla New School di New York ed alla UCLA di Los Angeles, studiando regia, produzione televisiva, fotografia e tecnica della camera oscura, e poi lavorando come assistant director<\/em> presso Arnold Eagle, collaboratore del grande Man Ray. Ha realizzato servizi per numerose riviste di moda e di fotografia, quali Vogue<\/em>, Amica<\/em>, Harper's Bazaar<\/em>, Cosmopolitan<\/em>, Donna<\/em>, Elle<\/em>, Foto<\/em>, Kodak's<\/em> Photo<\/em> e ha tenuto diverse prestigiose mostre al Museo di Malmö (2001), alle Gallerie FNAC di Milano, Roma, Verona e Napoli (2008), al Museo Etnografico di Stoccolma (2009) e al Museo di San Pietroburgo. In questa personale, dedicatale dalla Galleria 70 di Milano<\/strong>, l'artista presenta una serie di opere dedicate al corpo "esibito"<\/strong>, malleabile strumento di piacere e performance in un'era sempre più ambigua e tecnologica. <\/p>\n I protagonisti di questi scatti in bianco e nero sono i corpi dipinti dall'amico e pittore Anders Örnberg, che con motivi e campiture geometriche nere plasma le forme delle sue modelle trasformandole in eleganti sculture viventi. La Johansson, ponendo la massima attenzione nell'escludere dalla scena i lineamenti del volto, tramuta questi nudi in composizioni astratte<\/strong> dove ogni elemento è chiamato alla determinazione di un equilibrio perfetto: dalle diverse parti del corpo, ai motivi dipinti, fino ai rapporti di luci e ombre, e persino al margine nero del fotogramma, che, lungi dal costituire un "vezzo estetizzante", svolge un'interazione delicatissima con l'immagine e ne diviene, in assenza di aspetti di discontinuità nello sfondo, indispensabile termine di paragone. «Quando i segni neri sulle ragazze si armonizzano con i loro movimenti», sottolinea l'artista, «riescono a mettere in rilievo tutta la gamma del linguaggio del corpo, dal fuoco vivo fino al riposo tranquillo, dall'ossessione carnale fino al noli me tangere<\/em>».<\/p>\n Mostra personale di Ewa-Mari Johansson Nero su Bianco Nata a Sölvesborg, in Svezia, Ewa-Mari Johansson si è formata alla New School di New York ed alla UCLA di Los Angeles, studiando regia, produzione televisiva, fotografia e tecnica della camera oscura, e poi lavorando come assistant director presso Arnold Eagle, collaboratore del grande Man Ray. Ha realizzato servizi per numerose riviste […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25477,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,45],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong>Fino al 21 gennaio 2012
Galleria 70
Corso di Porta Nuova 36, Milano
Tel. 02 – 6597809
e-mail: eugeniobitetti@libero.it
Orario: 10.00 -13.30 \/ 16.00 – 19.30
Chiuso domenica e lunedì<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"