{"id":25649,"date":"2011-11-17T08:51:38","date_gmt":"2011-11-17T08:51:38","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-11-18T09:34:05","modified_gmt":"2011-11-18T09:34:05","slug":"la-chiesa-di-s-maria-assunta-a-gazzada","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-chiesa-di-s-maria-assunta-a-gazzada\/","title":{"rendered":"La chiesa di S. Maria Assunta a Gazzada"},"content":{"rendered":"<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"La chiesa di Gazzada, prospetto esterno\" height=\"170\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/4c100a85f439eafd699acf2f528b17ed.jpg\" width=\"200\" \/><span>La chiesa di Gazzada, prospetto esterno<\/span><\/div>\n<p><strong>La chiesetta dell&#39;Assunta di Gazzada<\/strong>, talvolta definita anche come cappella od oratorio per le sue piccole dimensioni, fu edificata con tutta probabilit&agrave; <strong>tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento<\/strong> per volont&agrave; di un ricco possidente chiamato <strong>Antonio Ghiringhelli<\/strong>, detto<strong> Antoniotto<\/strong>: la sua funzione, nell&#39;intenzione del committente, era quella di &quot;evitare ai conterranei il dovere di recarsi sino a Schianno&quot;, che allora era la sede di una arcipretura.<br \/>Le prime notizie storiche precise, per&ograve;, si ebbero solo in seguito all&#39;epoca borromaica, dato che la prima descrizione venne stesa in latino proprio da <strong>Carlo Borromeo<\/strong> al termine di una sua <strong>visita pastorale avvenuta il 26 giugno 1574<\/strong>, in seguito alla quale dar&agrave; anche alcune indicazioni su come abbellirla e risistemarla.<\/p>\n<p>In seguito ai restauri, nella chiesetta si possono ammirare delle <strong>splendide decorazioni pittoriche, affrescate nell&#39;abside<\/strong>: si tratta di un ciclo di affreschi, realizzato secondo un progetto iconografico coerente ed unitario, che stilisticamente rientra nel filone di quel <em>Rinascimento umbratile<\/em> del Varesotto.<br \/>Stando all&#39;ipotesi pi&ugrave; accreditata, espressa da <strong>Anna Maria Ferrari<\/strong>, questi dipinti sono ascrivibili alla <strong>bottega dei Campanigo<\/strong>, di conduzione perlopi&ugrave; familiare, attiva nel Varesotto tra il XV e il XVI secolo, che &egrave; intervenuta nella decorazione pittorica anche di altri luoghi di culto della zona: quali, ad esempio, la chiesa di S. Maria Annunciata di Brunello, la chiesa di S. Stefano di Bizzozero, e la chiesa di S. Maria Assunta di Binago. Si possono altres&igrave; notare numerosissime affinit&agrave; nelle stile, e similitudini nei soggetti, con gli affreschi dipinti nel catino absidale laterale dell&#39;Abbazia di S. Donato a Sesto Calende: in entrambi i cicli la parte alta del catino &egrave; occupata dalla presenza di una regale figura benedicente inscritta in una mandorla.<\/p>\n<p>Descrivendo i dipinti di Gazzada, partendo dall&#39;arco trionfale, compare in alto <strong>l&#39;immagine di Dio Padre<\/strong>, dalle braccia aperte e nell&#39;atto di affacciarsi da un tondo, che lo incornicia come una sorta di arcobaleno circolare e iridescente. Sempre sull&#39;arco, ma al di sotto, si svolge <strong>la scena dell&#39;Annunciazione<\/strong>, con <strong>l&#39;Arcangelo<\/strong> posizionato sulla sinistra e <strong>la Vergine<\/strong> sul lato destro, mentre lo spazio fra di loro &egrave; occupato da una distesa di torri circolari e quadrangolari, di un variopinto rosso e giallo, che rappresentano simbolicamente la <strong>Gerusalemme Celeste.<br \/><\/strong><br \/>Una serie di bande colorate e decorate, poste sotto gli edifici della citt&agrave;, fanno poi da raccordo con le immagini presenti nel catino absidale. Qui si possono ammirare <strong>otto figure di profeti<\/strong> disposti su pulpiti tardo-gotici, tra cui si pu&ograve; riconoscere con sufficiente certezza solo Davide, re-profeta, in quanto dotato di corona e scettro.<br \/>Pi&ugrave; in gi&ugrave;, all&#39;interno dei <strong>quattro evangelisti posti lungo i lati<\/strong>, &egrave; stato dipinto in tutta la sua maest&agrave; <strong>il Signore benedicente<\/strong> circondato da una mandorla dai colori dell&#39;arcobaleno (espressa citazione del versetto 4, 3 dell&#39;Apocalisse). Nella mano sinistra regge un libro aperto con l&#39;iscrizione &quot;<strong>Ego sum lux mundi<\/strong>&quot;, tratta dal vangelo di Giovanni e con chiaro riferimento cristologico. <strong>Questo personaggio possiede per&ograve; una certa peculiarit&agrave;<\/strong>, perch&eacute; non solo non ha le stigmate n&eacute; altri segni distintivi propriamente cristici, bens&igrave;, <strong>ha addirittura barba e capelli bianchi<\/strong>, <strong>con dei lineamenti anziani simili a quelli di Dio Padre<\/strong>: la spiegazione di tale curiosit&agrave; risiederebbe proprio nell&#39;Apocalisse, dove nel brano 1, 14 il Signore viene descritto cos&igrave;: &quot;i capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come la neve&quot;.<\/p>\n<p>Infine, al di sotto si apre la scena, che si svolge come un nastro, della serie di <strong>undici apostoli<\/strong> (le cui immagini sono peraltro molto deperite dal tempo e perci&ograve; difficilmente riconoscibili), <strong>con al centro la crocifissione<\/strong>: mentre il dodicesimo apostolo trova spazio proprio sotto la croce.<\/p>\n<p>La chiesa, situata in via Italia Libera, e restaurata nel corso del tempo a pi&ugrave; riprese fino ad alcuni interventi recenti compiuti nel 2009, &egrave; ora ammirabile in tutto il suo splendore, quale piccolo gioiello della nostra arte varesotta.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>La chiesa di Gazzada, prospetto esterno La chiesetta dell&#39;Assunta di Gazzada, talvolta definita anche come cappella od oratorio per le sue piccole dimensioni, fu edificata con tutta probabilit&agrave; tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento per volont&agrave; di un ricco possidente chiamato Antonio Ghiringhelli, detto Antoniotto: la sua funzione, nell&#39;intenzione del committente, [&hellip;]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25650,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15,51],"tags":[],"yoast_head":"<!-- This site is optimized with the Yoast SEO plugin v20.1 - https:\/\/yoast.com\/wordpress\/plugins\/seo\/ -->\n<title>La chiesa di S. 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