{"id":25760,"date":"2011-12-01T10:57:38","date_gmt":"2011-12-01T10:57:38","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-12-02T08:34:21","modified_gmt":"2011-12-02T08:34:21","slug":"il-romanico-a-pochi-passi-da-laveno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-romanico-a-pochi-passi-da-laveno\/","title":{"rendered":"Il romanico a pochi passi da Laveno"},"content":{"rendered":"
La chiesa di San Giorgio risale alla prima metà del XII secolo<\/strong> ed è un esempio di stile romanico lombardo nel territorio vicino al lago Maggiore. Nel Medioevo la chiesetta esercitava una potente attrazione sugli abitanti delle Valli circostanti che attribuivano miracolosi poteri di guarigione al suo fonte battesimale.<\/p>\n La prima caratteristica che colpisce anche l'occhio del visitatore meno attento è l'originale ubicazione dell'entrata, situata lungo la parete meridionale: l'inconsueta scelta è in realtà dovuta alla necessità di adattamento al territorio circostante. La costruzione, interamente in pietra accuratamente lavorata, presenta due elementi di particolare importanza che mantengono ancora l'aspetto originario: il massiccio campanile, arricchito da archetti ciechi, lesene e bifore, e l'abside.<\/p>\n Certamente l'abside<\/strong> è la parte migliore di tutto l'edificio. Il paramento a grandi conci di pietra è ritmato da due semicolonnine che terminano in graziosi capitellini scolpiti con semplici motivi di foglie stilizzate e concluso da un fregio di archetti ricavati a coppie in un solo blocco di pietra. Girando intorno alle pareti, questi elementi <\/p>\n architettonici creando armonia e contrasto con il cromatismo delle diverse pietre. Gli archetti reggono un cornicione aggettante e sono retti da mensole piuttosto grandi e ben lavorate, dietro le quali corre una striscia di conci di tufo, materiale che troviamo comunemente usato nelle architetture di questa zona in raffinato contrasto cromatico con la dura pietra grigia.<\/p>\n Il tipo di decorazione dell'abside di può ricondurre ad un dominante influsso comasco sia per il motivo delle semicolonnine, sia per la cornice di archetti monoblocchi, che si trovano in molte chiese della regione della fine del XI e prima metà XII secolo, tra cui S. Carpoforo e S. Abbondio in Como. quasi intatti solo l'abside e il campanile. Il origine doveva avere solo una navata, a due campate con il campanile e l'abside alle due estremità; un portico, appoggiato al fianco settentrionale e prospiciente la valle ed il lago, venne in seguito murato e, demolito il diaframma che lo separava dall'interno, ridotto a seconda navata. Ancora oggi si può vedere, sulla parete sovrastante l'abside, l'andamento del tetto primitivo dell'aula unica e, a destra dell'abside, l'arco murato dell'ingresso del portico, lì collocato perché il ripido declivio del terreno non permetteva l'accesso dalla valle.<\/p>\n Altre trasformazioni, in cui si comprende anche l'apertura dell'attuale ingresso a sud e le finestre rettangolari, risalgono probabilmente al 1814 circa, quando venne costruito l'adiacente cimitero in osservanza alle disposizioni napoleoniche. Chiesa di San Giorgio, particolare dell'abside La chiesa di San Giorgio risale alla prima metà del XII secolo ed è un esempio di stile romanico lombardo nel territorio vicino al lago Maggiore. Nel Medioevo la chiesetta esercitava una potente attrazione sugli abitanti delle Valli circostanti che attribuivano miracolosi poteri di guarigione al suo fonte battesimale. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25761,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,39,40],"tags":[],"yoast_head":"\n
Successivi rifacimenti<\/strong> hanno notevolmente mutato la chiesetta, che, del periodo della sua erezione, conserva <\/p>\n
Il campanile appartiene alla famiglia delle torri campanarie della Valtravaglia e risponde a quella predilezione tipica di tutta la regione varesina per le strutture alte e massicce, dalle rare e strette aperture.
Qui tuttavia il risultato di particolare eleganza delle ghiere disegnate con tanta leggerezza, della pianta insolita ideata per sfruttare il pendio del terreno e la visuale sulla valle e sul lago sono indubbiamente segno dell'opera di una personalità che emerge per sensibilità e ingegno più che di un diffuso evoluto gusto architettonico. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"