{"id":25831,"date":"2011-12-13T11:58:14","date_gmt":"2011-12-13T11:58:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-12-16T08:55:36","modified_gmt":"2011-12-16T08:55:36","slug":"vista-al-museo-del-tessile-di-busto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/vista-al-museo-del-tessile-di-busto\/","title":{"rendered":"Vista al Museo del Tessile di Busto"},"content":{"rendered":"
Occupa uno degli edifici appartenneti all'ex-Cotonificio Bustese.<\/strong> E' uno fra i più eclatanti "Musei-narratori"<\/strong> della recente storia industriale territoriale: il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio<\/strong> è documentato già nell'Archivio di Stato di Varese in una mappa del 1857. E già nel 1885 una mappa catastale riportava chiaramente quello che sarebbe stato il nucleo dello stabilimento, che lo stesso documento intitolava come Stabilimento Ottolini.<\/p>\n Il cotonificio Carlo Ottolini<\/strong> è stato uno tra i primi insediamenti di tipo produttivo sorto a Busto fuori dal nucleo antico del borgo, a nord della chiesa di San Michele Arcangelo. Alla fine del 1800 erano già state erette le due celebri torri sulla facciata che diventano l'autentico simbolo della nuova filatura. Questo nucleo è stato progettato dall'architetto Camillo Crespi Balbi. I finestroni sono ad arco acuto con aperture monofore e bifore e sono legati tra loro da una fascetta dentellata all'altezza dell'imposta dell'arco. <\/p>\n Il 30 gennaio 1997, dopo anni di restauri, l'Amministrazione Comunale di Busto Arsizio inaugurò ufficialmente il Museo del Tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio. Il percorso all'interno del Museo si estende su tre piani, più le due torrette. Il piano terra ed il primo piano del Museo sono stati implementati con un percorso alternativo appositamente studiato per l'utente non vedente. <\/p>\n La storia del glorioso comparto è testimoniato dai macchinari delle filature, dalle grandi macchine per la tessitura ed il finissaggio. Il primo piano è dedicato alla storia della lavorazione Jacquard,<\/strong> dagli antipodi al computer. Non mancano degli espositori in ricordo dei padri dell'industria bustocca e bustese, come Enrico dell'Acqua. <\/strong>Il secondo piano è dedicato alle fasi di tintoria e stampa del tessuto. Inoltre si possono ammirare tanti prodotti finiti, dai corredi di inizio secolo alle nuove fibre sintetiche. <\/p>\n Per maggiori info: COMUNE DI BUSTO ARSIZIO – SEZIONE MUSEI<\/strong>
<\/strong>La novità dell'architettura di questa struttura è il severo rettangolo modulare, sorto per essere adattabile ai vari tipi di processi di lavorazione. <\/p>\n