{"id":25897,"date":"2011-12-21T09:13:31","date_gmt":"2011-12-21T09:13:31","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-12-22T08:42:30","modified_gmt":"2011-12-22T08:42:30","slug":"archeologia-nostrana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/archeologia-nostrana\/","title":{"rendered":"Archeologia nostrana"},"content":{"rendered":"
"Un volume nato grazie al lavoro sul campo, alla ricerca dei documenti storici e delle testimonianze sopravvissute". Così Elena Percivaldi e Cristiano Brandolini <\/strong>presentano il volume "Il Seprio nel Medioevo. Longobardi nella Lombardia Settentrionale (secc.VI-XIII)". Completa il testo una disamina del Sistema museale archeologico della Provincia di Varese,<\/strong> fondamentale dopo il recentissimo ingresso di Castelseprio e Torba – come parte integrante del sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 dC)" – nella World Heritage List dell'Unesco. ———————————————————<\/p>\n SEGNALIAMO SUL SITO ARTEVARESE LA SEZIONE DEDICATA ALLA STORIA DEL SEPRIO CON LE AUDIOGUIDE GRATUITAMENTE SCARICABILI.
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Il volume, che contiene anche saggi di Paola Marina De Marchi, Diego Dalla Gasperina, Maddalena Pizzo<\/strong>, ripercorre la storia dell'antico Comitatus<\/strong><\/em> – prima ancora Iudiciaria – del Seprio nel Medioevo, quando quest'area, oggi appartenente alla Provincia di Varese (ma in passato estesa fino a comprendere la Valle d'Intelvi e parte degli odierni Grigioni e Canton Ticino), rivestiva un ruolo politico, strategico, militare ed economico-commerciale di primaria importanza. Protagonista è anche la cittadina di Morazzone, che nell'aprile 2010 ha ospitato il convegno di cui questo volume rappresenta gli Atti: oltre a uno studio puntuale delle sue vicende storiche, è infatti presentato per la prima volta il resoconto dettagliato sugli scavi svolti nella chiesetta della Maddalena.
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I saggi raccolti forniscono un quadro sulle vicende del Seprio e del suo centro eponimo, Castrum Sibrium, oggi parco archeologico ma un tempo fortezza-cardine del sistema difensivo subalpino,<\/strong> distrutta nel 1287 da Ottone Visconti e da allora mai più riedificata.<\/p>\n
Resta da ribadire il concetto più importante: il 2011,<\/strong> che passerà nella storia degli annali per il placet dell'UNESCO, è un momento di partenza <\/em>e non un semplice traguardo<\/em>. Tanto ancora resta da scavare, studiare, divulgare, lavorando nel sentiero della tutela del patrimonio storico.<\/p>\n
UN BUON SUGGERIMENTO PER UN'ESCURSIONE NATALIZIA… <\/strong>