{"id":25994,"date":"2012-01-12T11:29:33","date_gmt":"2012-01-12T11:29:33","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-01-13T08:32:49","modified_gmt":"2012-01-13T08:32:49","slug":"meravigliosa-fotografia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/meravigliosa-fotografia\/","title":{"rendered":"\u201cMeravigliosa fotografia\u201d"},"content":{"rendered":"
«Il fotografo è un meraviglioso esploratore degli aspetti che la nostra retina non registra mai, e che ogni giorno infliggono smentite così crudeli agli idolatri delle visioni note […]. Ho tentato di cogliere le visioni che il crepuscolo o la luce troppo viva, o la loro fugacità, o la lentezza del nostro apparato oculare sottraggono ai nostri sensi. Sono rimasto sempre stupito, spesso incantato, talvolta letteralmente "rapito"». Con queste parole Man Ray, genio ribelle e instancabile sperimentatore, esprimeva tutto la sua ammirazione per uno strumento – la fotografia – con cui intratteneva un rapporto di amore-odio. Un mezzo che può incantare, registrare, ma anche trasformare<\/strong><\/em> e deformare la realtà, arricchendola di nuovi significati e ambiguità.<\/p>\n È quello che succede nella grande collettiva "A meno di non ricorrere a una fotografia"<\/strong> curata da Flaminio Gualdoni<\/strong> presso la M&D arte di Gorgonzola<\/strong>. Ben quarantasette autori, tra maestri e artisti di spicco del panorama internazionale, indagano questo "meraviglioso" strumento restituendo angolazioni (e interpretazioni) del tutto differenti. Dalle immagini seriali dei coniugi Bernt e Hilla Becher<\/strong>, in cui la scelta del bianco e nero, l'assenza di figure umane e la centralità assoluta della struttura architettonica isolano gli oggetti in una dimensione ovattata e atemporale, si passa ai <\/p>\n "frammenti" erotici di Jan Saudek<\/strong> che immortala volti e corpi di uomini e donne in pose provocanti, dipingendoli poi con acquarelli dai toni volutamente acidi ed urticanti. A meno di non ricorrere a una fotografia Shirin Neshat, Mahdokht, 2003 «Il fotografo è un meraviglioso esploratore degli aspetti che la nostra retina non registra mai, e che ogni giorno infliggono smentite così crudeli agli idolatri delle visioni note […]. Ho tentato di cogliere le visioni che il crepuscolo o la luce troppo viva, o la loro fugacità, o la lentezza del […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":25995,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
Niederschelden bei Siegen, 1974<\/span><\/div>\n
Fino ad arrivare ai "paradisi" spiazzanti di Sandy Skoglund<\/strong>, che tenta invece di riavvicinare l'uomo alla natura attraverso situazioni surreali in cui gatti, cani, pesci, lupi, e volpi dai colori fluo<\/em> irrompono in scene di vita ordinaria per trasformare gli spazi in ambienti onirici e visionari.
Autori in mostra:<\/strong> Nobuyoshi Araki, Stefano Arienti, Mattew Barney, Matteo Basile\u0301, Bernd e Hilla Becher, Vanessa Beecroft, Monica Bonvicini, Gregory Crewdson, Sante D'Orazio, Maurizio Galimberti, Robert Gligorov, Nan Goldin, Andreas Gursky, Candida Ho\u0308fer, Kim Joon, Huang Kehua, Seydou Kei\u0308ta, David LaChapelle, Loretta Lux, Sally Mann, Robert Mapplethorpe, Tracey Moffatt, Yasumasa Morimura, Vik Muniz, Shirin Neshat, Helmut Newton, Luigi Ontani, Steven Parrino, Andreas Perlick, Paola Pivi, Arnulf Rainer, Gerhard Richter, Thomas Ruff, Sebastia\u0303o Salgado, Jan Saudek, Andres Serrano, Cindy Sherman, Sandy Skoglund, Jemima Stehli, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Giovanna Torresin, Paolo Vegas, Massimo Vitali, Andy Warhol.
<\/p>\n
<\/strong>a cura di Flaminio Gualdoni
fino al 19 febbraio 2012
M&D arte
<\/strong>Via Monsignor Cazzaniga 43, Gorgonzola (MI)
Tel. (0039) 02 95305926 – allen-10@hotmail.it
Orari: martedi\u0300 – sabato 10.30\/19.00;
domenica 10.30-12.30, chiuso lunedi\u0300 e festivi
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"