{"id":26018,"date":"2012-01-13T06:41:22","date_gmt":"2012-01-13T06:41:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-01-13T08:35:40","modified_gmt":"2012-01-13T08:35:40","slug":"arte-come-indagine-del-vedere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/arte-come-indagine-del-vedere\/","title":{"rendered":"Arte come indagine del vedere"},"content":{"rendered":"
Anche se appartenenti a due generazioni differenti, Grazia Varisco<\/strong> (Milano, 1937) e Aurelio Sartorio<\/strong> (Milano, 1964) sono legati da un comune interesse per l'indagine della percezione e per una messa in gioco dei tradizionali canoni della visione. Negli spazi della galleria Fabbri Contemporary Art, allestiti secondo un progetto curato dagli stessi artisti, le loro opere dialogano creando rispondenze e rimandi, pur nella singolarità e individualità di poetiche. In modi diversi entrambi gli artisti chiamano in causa chi si avvicina alle loro opere, destabilizzando la consueta distanza che corre tra arte e spettatore e coinvolgendolo in un'interazione visiva o tattile. dell'avanguardia milanese degli anni Sessanta, Grazia Varisco nel suo lungo e intenso percorso artistico ha sempre cercato di "dare forma a qualcosa che sta accadendo, rendendo fruibile quel che altrimenti sarebbe passato e visibili spazi potenzialmente reali, in divenire, soggetti a possibili continue variazioni", come ha sottolineato il curatore della mostra Federico Sardella. Grazia Varisco Aurelio Sartorio Sartorio, Debordante 2011 Anche se appartenenti a due generazioni differenti, Grazia Varisco (Milano, 1937) e Aurelio Sartorio (Milano, 1964) sono legati da un comune interesse per l'indagine della percezione e per una messa in gioco dei tradizionali canoni della visione. Negli spazi della galleria Fabbri Contemporary Art, allestiti secondo un progetto curato dagli stessi artisti, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26019,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Forme in variazione<\/strong>. Protagonista con il Gruppo T <\/p>\n
La sua ricerca si può ripercorrere nelle sale della galleria a partire da due Tavole magnetiche<\/em> del 1960, i cui elementi geometrici dotati di calamite possono essere mossi e ricomposti a piacere dallo spettatore, da Schema luminoso variabile<\/em> (1966-2008), sempre incentrato sul tema della variabilità dell'immagine, dalle Extrapagine<\/em> degli anni Settanta fino ad arrivare a un'opera del 2011 intitolata Risonanza al tatto<\/em>, formata da una lastra di alluminio che vibra e "risuona" se toccata.
Nei due spazi più ampi della galleria sono invece esposti i Quadri comunicanti<\/em> del 2008 e Spazio potenziale. Dilatazione di spazio<\/em> del 1974, opere che, come già preannunciano i titoli, invadono liberamente lo spazio della parete e restano aperte a nuove configurazioni.
Una volontà di sconfinamento oltre i limiti della tela caratterizza in diverso modo anche la serie dei Debordanti<\/em> di Sartorio, dipinti con bande di colori squillanti che intersecandosi e sovrapponendosi formano una griglia che all'occhio dà la sensazione di mobilità cromatica e spaziale.
<\/p>\n
<\/strong>d'istanti
<\/strong>a cura di Federico Sardella
Milano, Fabbri Contemporary Art
via Stoppani 15\/c
Dall'11 gennaio al 25 febbraio 2012
Orari: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30; la mattina su appuntamento; domenica e lunedì chiuso<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"