{"id":26075,"date":"2012-01-26T05:54:08","date_gmt":"2012-01-26T05:54:08","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-01-27T09:01:13","modified_gmt":"2012-01-27T09:01:13","slug":"che-mir-grafie","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/che-mir-grafie\/","title":{"rendered":"Che Mir\u00f2(grafie)!"},"content":{"rendered":"
Una "piccola" ma intensa mostra dedicata ad uno dei più grandi esponenti del movimento surrealista. Joan Mirò<\/strong>, poeta del colore e del segno, rivive nelle sessantanove opere grafiche<\/strong> selezionate da 17<\/strong> studenti del collegio di Milano <\/strong>e visibili fino al 5 febbraio presso l'Hospitale dei pellegrini SS. Pietro e Paolo. <\/strong>Realizzate tra il 1956 e il 1979, in occasione di alcune mostre personali o di amici, le opere proposte dal giovane team – poster, cataloghi e inviti<\/strong> – sono divise in ben quindici serie<\/strong> che si snodano in altrettanti e discontinui espositori in legno: dalle 36 ceramiche della serie Terres de grand feu <\/em>(1956), realizzate insieme all'amico ceramista Artigas ed esposte per la prima volta alla mostra tenutasi negli stessi anni alla Galerie Maeght di Parigi, di cui ritroviamo in mostra manifesto e catalogo (oltre ad un numero speciale di Derrière le Miroir<\/em>, la rivista edita dal mercante-editore Aimé Maeght nel 1948), alle locandine della grande retrospettiva dedicatagli a Saint Paul de Vence in occasione del suo settantacinquesimo <\/p>\n compleanno (1968), fino all'intero progetto grafico realizzato per l'Homenatge a Gaudí <\/em>(1979), un corpus di litografie consacrate al conterraneo Antoni Gaudí.<\/p>\n Un excursus ventennale in cui le forme, sempre più sintetiche e infantili, sotto l'influenza della pittura americana, lasciano il posto ad ampie e brillanti campiture di colore. Un mondo di figure cosmiche, embrionali<\/strong>, attorniate da piccoli astri stilizzati<\/strong> – stelle, lune, soli, rossi, neri, bianchi, blu e gialli – si alternano a segni filiformi creando atmosfere assolutamente alchemiche. Come confesserà lo stesso artista nei suoi scritti, «alcune forme […] ne reclamano altre […] per equilibrarle. Queste a loro volta ne reclamano altre. Sembrava un processo interminabile». Un'incessante proliferazione che ha dato vita a delle vere e proprie "oasi felici". A corredo della mostra – valorizzata dagli innovativi spazi di consultazione multimediale creati da Accenture – un video, un catalogo virtuale dell'allestimento e una bella monografia<\/strong> che raccoglie la totalità delle opere esposte e racconta la storia di questa cospicua collezione. Chiudono la pubblicazione due inediti contributi critici dei massimi studiosi di Mirò<\/strong>, Chiara Gatti e Michele Tavola. "Mirografie" Mostra (foto by Stefano Saccà) Una "piccola" ma intensa mostra dedicata ad uno dei più grandi esponenti del movimento surrealista. Joan Mirò, poeta del colore e del segno, rivive nelle sessantanove opere grafiche selezionate da 17 studenti del collegio di Milano e visibili fino al 5 febbraio presso l'Hospitale dei pellegrini SS. Pietro e Paolo. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26076,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong><\/p>\n
<\/strong>Opere grafiche e tipografiche da una collezione privata
<\/strong>Fino al 5 febbraio 2012
Hospitale dei pellegrini SS. Pietro e Paolo
Corso di Porta Romana 118\/a, Milano
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 18.00 alle 20.00
sabato e domenica, dalle 14.00 alle 20.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"