{"id":26093,"date":"2012-01-26T10:44:49","date_gmt":"2012-01-26T10:44:49","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-01-27T09:07:07","modified_gmt":"2012-01-27T09:07:07","slug":"la-via-crucis-di-cocquio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-via-crucis-di-cocquio\/","title":{"rendered":"La Via Crucis di Cocquio"},"content":{"rendered":"
Una manciata di arte locale da conoscere e riscoprire –<\/strong> Un piccolo insieme di opere (piccolo sia per numero che per dimensioni) racconta la presenza del pittore nato a Ligurno di Cantello nel 1899, anche nella piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista, compresa tra i padiglioni dell'Ospedale di Varese. dei primi anni Sessanta.<\/p>\n Sempre del Cocquio sono i disegni per le vetrate colorate della stessa chiesa di San Giovanni. <\/strong> Di lui, Nino Miglierina scrisse: "Carlo Cocquio è un pittore istintivo ed immediato: un aspetto, una visione che suscita nel suo spirito una reazione che tocca la sua accesa sensbilità, diventa immediatamente soggetto di un quadro. Può essere una visione di Venezia, o l'affannosa fatica di operai in mastodontici cantieri, oppure la idilliaca acquiescenza di un mazzo di fiori o di un pugno di pesci multicolori…". Una delle Stazioni della Via Crucis Una manciata di arte locale da conoscere e riscoprire – Un piccolo insieme di opere (piccolo sia per numero che per dimensioni) racconta la presenza del pittore nato a Ligurno di Cantello nel 1899, anche nella piccola chiesa dedicata a San Giovanni Battista, compresa tra i padiglioni dell'Ospedale di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26094,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
La rappresentazione della Via Crucis, dipinta da Carlo Cocquio, <\/strong>risulta giocata sui toni del verde, eccetto che per le aureole dorate delle figure sante. Lo spazio nel quale sono inseriti i personaggi è essenziale, scarno e privo di elementi decorativi o descrittivi, in modo tale da focalizzare l'attenzione del riguardante sulle sole figure dei protagonisti del racconto.<\/strong>
Vivi e profondi sono i dialoghi di sguardi tra i protagonisti che si vengono a creare in taluni pannelli che, pur nelle ridotte dimensioni e nella scarna composizione, risultano efficaci e pienamente aderenti al linguaggio del Cocquio <\/p>\n
In numerose occasioni, infatti, l'autore venne chiamato, durante la vita, a realizzare decorazioni parietali di chiese, cappelle, facciate di edifici pubblici, ecclesiastici e privati.<\/p>\n
Cocquio frequentò l'accademia di Brera, allievo dell'Alciati<\/strong> e fu presente alla Biennale di Venezia <\/em>del 1930. Ha tenuto personali a Milano, Genova e in diverse occasioni a Varese di cui l'ultima nel 1967. Morì a Varese nel 1983.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"