{"id":26164,"date":"2012-02-06T05:36:01","date_gmt":"2012-02-06T05:36:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-02-08T03:54:25","modified_gmt":"2012-02-08T03:54:25","slug":"la-scelta-di-castiglione-olona","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-scelta-di-castiglione-olona\/","title":{"rendered":"La scelta di Castiglione Olona"},"content":{"rendered":"
Scelte e meriti –<\/strong> "In tempi di crisi si taglia drasticamente, dando spazio solo alle proposte di valore e al merito". Ai più sembra una cacciata cinica, da 'primi della classe', ma a ben vedere è un autentico toccasana. E non è nè cinismo, nè banalità, nè votarsi alla carestia. Non occorre scomodare "la cicala e la formica". Le realtà culturali che in questo frangente stanno faticosamente seminando, in realtà, si preparano a vendemmie future, ma non lontane, ricche e succulente. Il senso della manovra è: poco ma buono. Anzi buonissimo, come la mostra personale del pittore Franco Viola che, dal Museo de la Memoria di Granada, <\/strong>arriva e resta per tutto l'inverno nell'antico borgo del Cardinal Branda Castiglioni. Una mostra di caratura <\/p>\n internazionale, tenuta a battesimo da David Galloway, critico d'arte dell'International Herald Tribune.<\/strong> "Sono convinto che l'era mediatica e quella tecnologica – spiega Galloway ai nostri microfoni – non hanno sterminato la pittura tradizionale, come quella di Viola. Nelle sue tele, astrazione e rappresentazione figurativa del paesaggio, si danno la mano. In fondo, le opere più universali sono spesso quelle più profondamente radicate in un tempo e in un luogo, come la solare Gaeta, sede dell'atelier di Franco Viola".<\/p>\n La mostra di Viola, curata da Rolando Bellini e José Manuel Sánchez-Darro, con la collaborazione di Federica De Molli,<\/strong> sarà la prima di una lunga serie di attività congiunte tra il comune di Castiglione Olona e il comune di Granada. Il progetto di collaborazione è di respiro europeo, volendo immettere l'antico borgo in un "virtuoso quadrilatero" di musei tra Spagna, Inghilterra e Olanda. Ma al di là dei progetti di interscambio a più bandiere, ci piace sottolineare il percorso intrapreso dai musei civici, non solo dando seguito a mostre di pittura, ma anche con un dialogo serrato con il Politecnico di Milano<\/strong> (memorabile la mostra, dello scorso giugno, allestita in Palazzo Branda).
Anche dalle nostre parti, esistono realtà che fanno di necessità virtù e che, lontane dagli strombazzamenti mediatici, dai red carpet, dai riflettori delle celebrità d'occasione, non solo stanno costruendo, giorno per giorno e con estremo realismo, il loro presente ma stanno investendo nel futuro.<\/p>\n
È il caso di Palazzo Branda Castiglioni, sede dei musei civici<\/strong>, che certo deve scontare un recente passato di disamore e di fiacca, ma che da qualche tempo sta mettendo in fila mostre di qualità e di caratura.<\/p>\n
Un valore aggiunto, una dimostrazione di ardimento e di coerenza, senza fasti barocchi, senza spasmodica caccia al vip, ma solo con scelte rigorose e di vaglia.