{"id":26341,"date":"2012-03-01T17:47:53","date_gmt":"2012-03-01T17:47:53","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-03-02T09:22:32","modified_gmt":"2012-03-02T09:22:32","slug":"il-colore-di-aoi-huber-kono","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-colore-di-aoi-huber-kono\/","title":{"rendered":"Il colore di Aoi Huber Kono"},"content":{"rendered":"
Bruno Munari scrivendo nel 1994 del lavoro di Aoi Huber Kono, parlava della sua capacità di "vedere e capire le strutture che sono nelle forme naturali". Le sue incisioni, esposte alla Galleria Stellanove di Mendrisio, si possono infatti definire dei giochi di intrecci di linee e punti, che ricordano le texture<\/em> del mondo della natura. Le venature di una foglia, i nodi delle reti, le trame dei cesti di vimini sembrano gli spunti da cui l'artista è partita per raccontare nuove storie piene di colore.<\/p>\n Aoi Huber Kono, figlia del grafico giapponese Takashi Kono e moglie del grafico svizzero Max Huber, ha iniziato a usare l'incisione nel 1979 nello studio dello stampatore Angelo Tenchio a Como. Era stato Mario Radice, conosciuto tramite il marito, a capire che i suoi disegni avrebbero potuto facilmente tradursi in incisioni e a indirizzarla verso l'atelier di Tenchio che le insegnò le diverse tecniche, da lei combinate tra loro con grande originalità. Aoi Huber Kono. Prova colore Una delle opere esposte Bruno Munari scrivendo nel 1994 del lavoro di Aoi Huber Kono, parlava della sua capacità di "vedere e capire le strutture che sono nelle forme naturali". Le sue incisioni, esposte alla Galleria Stellanove di Mendrisio, si possono infatti definire dei giochi di intrecci di linee e punti, che ricordano le texture […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26342,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
"La mia lingua è il colore", spiega Aoi Huber parlando del suo lavoro artistico che spazia dalle illustrazioni alla pittura, dal design<\/em> per tessuti e tappeti ai giochi per bambini. Il segno distintivo delle sue incisioni è infatti il colore, definito nelle tracce del bulino o sfumato grazie all'uso dell'acquatinta e a volte della cera molle, che rende i suoi lavori carichi di una particolare poesia e leggerezza, legata alle sue radici orientali. Ed è proprio un termine giapponese, come ha ricordato sempre Munari, quello che meglio descrive le creazioni di Aoi Huber: "asobi" che significa arte, ma anche gioco.
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<\/strong>Dal 26 febbraio al 18 marzo 2012
Mendrisio, Stellanove Spazio d'Arte, Via Stella 9
Orari: giovedì dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 17.00; domenica dalle 10.00 alle 14.00 o su appuntamento
info: www.stellanove.ch<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"