{"id":26713,"date":"2012-04-19T10:38:20","date_gmt":"2012-04-19T10:38:20","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-04-20T09:05:27","modified_gmt":"2012-04-20T09:05:27","slug":"mercantile-vero-openspace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/mercantile-vero-openspace\/","title":{"rendered":"Mercantile, vero Openspace"},"content":{"rendered":"
Una ragnatela fitta di segni, forme, simboli che danno linfa naturale a profili architettonici. L'arte di Claudia Canavesi<\/strong>, sia che si esprimi nella bidimensionalità di un foglio, sia che si realizzi nella concretezza ben piantata per terra di una scultura, rappresenta il tentativo di tradurre le forme naturali in elaborati architettonici, in slanci verticali, ponti e cupole.<\/p>\n Analisi concettuale di luoghi e architetture – La forma viene indagata dall'interno, come un guscio esplorato dal suo nucleo intimo; <\/strong>la fabbrica costruita si avvicina ad un esoscheletro costruito secondo moduli proporzionali. E nel luminosissimo spazio Mercantile di viale Valganna, il lessico e la ricerca grafica di Claudia Canavesi non solo sprigionano al meglio tutte le loro potenzialità semantiche ed intellettuali,<\/strong> ma interagiscono con un luogo duttile ed abitabile. Il disegno, punto di partenza di ogni progetto e rappresentazione visiva, racchiude in sé un'immensa gamma di possibilità di espressione. La luce scorre sopra i lavori esposti in un luogo che si limita ad accogliere e ad accompagnare, non imponendosi come un di più invadente.
La vocazione architettonica della sua ricerca è un richiamo costante che si manifesta anche nelle opere innervate di razionalismo occidentale e naturalezza orientale. L'elemento grafico è affiancato da alcune immagini tratte da guide turistiche, volantini e pubblicità raccolte durante numerosi viaggi. Il richiamo alla tradizione dei paesi dell'estremo Oriente viene narrato dalla scelta dei materiali usati:<\/strong> legno, carta, colori naturali. Il viaggio della Canavesi in Giappone ha alimentato la riflessione sulla necessità e l'esattezza della geometria, sul rapporto con la sacralità degli spazi, sul connubio tra ambiente naturale e calma contemplativa.
L'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, la progettazione e la costruzione di diaframmi abitabili, le necessità biologiche dell'uomo che si specchiano nell'ambiente naturale sono luoghi comuni, spazi d'intersezione presenti in tutte le civiltà.<\/strong><\/p>\n