{"id":26861,"date":"2012-05-10T11:29:24","date_gmt":"2012-05-10T11:29:24","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-05-11T10:34:43","modified_gmt":"2012-05-11T10:34:43","slug":"buon-compleanno-fluxus","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/buon-compleanno-fluxus\/","title":{"rendered":"Buon compleanno Fluxus!"},"content":{"rendered":"
Fondato e battezzato da George Maciunas (Kaunas, 1931 – Boston, 1978)<\/strong>, architetto e grafico lituano naturalizzato statunitense, Fluxus<\/strong> rappresenta a tutt'oggi uno dei (non) movimenti<\/em> artistici<\/em> più complessi dei primi anni Sessanta. Nato in contrapposizione alla Pop Art, al Minimalismo e al Nouveau réalisme – al grido di "qualunque cosa può essere arte e chiunque la può fare" – questo collettivo unitario<\/strong> negava la distinzione, e la distanza, tra arte e vita, considerando la routine quotidiana parte integrante dei suoi eventi artistici, affiancati spesso da concerti, festival o perfomance<\/em> teatrali, e comunicati con una grafica graffiante e mordace.<\/p>\n Per celebrare il cinquantenario della sua nascita, il m.a.x.museo di Chiasso<\/strong> ospita una grande esposizione che attraverso trecento opere<\/strong> – per lo più grafiche (bozzetti, manifesti, cartoline, locandine) – offre uno spaccato esauriente del serbatoio di personalità che lo alimentarono: George Brecht, Yoko Ono, Robert Watts, Dick Higgins, Ben Vautier, Alison Knowles, Ben Patterson, Giuseppe Chiari, Eric Andersen, Philip Corner, Wolf Wostell, Joseph Beuys, Larry Miller, Ay-O, Mieko Shiomi, Takako Saito, Robert Filliou, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Joe Jones, Milan Knizak, Shigeko Kubota, Emmet Williams, La Monte Young, Gianni Emilio Simonetti e moltissimi altri ancora. Punti di riferimento del movimento furono le teorie musicali del compositore John Cage e il "ready-made" di Marcel Duchamp<\/strong> di cui troviamo in mostra un nutrito nucleo di incisioni provenienti dalla Collezione Schwarz e un ritratto realizzatogli dall'amico e compagno di "esperimenti" Man Ray. Fu proprio la sua Boîte-en-Valise<\/em> (Scatola in valigia, 1935-1941) a dare il via alle riflessioni di Fluxus sui tradizionali confini tra parola e immagine, tra testo e oggetto.<\/p>\n Smantellando l'aura magica dell'opera d'arte, e <\/p>\n puntando su un'estetica dell'accumulazione, questo movimento diede vita a un arte "illimitata, prodotta in serie, accessibile a tutti e possibilmente prodotta da tutti". Dai Flux<\/strong><\/em> <\/strong>Tattoos<\/strong><\/em> (1967) <\/strong>di George Maciunas<\/strong>, i tatuaggi realizzati con simboli egiziani, immagini di cerniere, spille da balia, tappini di penne e medaglie, ai Fluxpost<\/strong><\/em> (1993)<\/strong>, i francobolli postali blu ideati da Robert Watts, passando per le imperdibili Fluxus Boxes<\/strong><\/em> e i più noti Fluxus Kits<\/strong><\/em>, tra cui spicca A suicide kit <\/strong><\/em>di Ben Vautier<\/strong>, una scatolina in versione tascabile che nei suoi scomparti custodisce ordinatamente una lametta, una corda, dei fiammiferi, una presa e una minuscola bomba atomica. Singolare anche la Bottled musica<\/strong><\/em> (1993)<\/strong> di Mieko Shiomi<\/strong>, una teca di legno <\/strong>in cui sono allineate diverse bottigliette di vetro contenenti dei concentrati di musica, come la Bottled music # 10 Time-capsule<\/strong><\/em>, compresse da prendere "when you want to change the speed of time in your life".<\/p>\n Accompagnano l'esposizione il Fluxfilm anthology<\/em>, un video realizzato negli anni Sessanta con 37 cortometraggi narranti l'effimero umorismo di questa avanguardia, e un'installazione dell'artista e musicista giapponese Yoko Ono<\/strong> che per l'occasione ha installato fuori dal museo uno dei suoi famosi Wish Trees<\/strong><\/em>, una pianta di ulivo destinata ad accogliere tutti i desideri e le richieste dei visitatori. FLUXUS gruppi superiori a 15 persone CHF 5.-<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ben Vautier, Pour le plaisir de toucher, coll. Archivio Bonotto Fondato e battezzato da George Maciunas (Kaunas, 1931 – Boston, 1978), architetto e grafico lituano naturalizzato statunitense, Fluxus rappresenta a tutt'oggi uno dei (non) movimenti artistici più complessi dei primi anni Sessanta. Nato in contrapposizione alla Pop Art, al Minimalismo e al Nouveau réalisme – […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26862,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41],"tags":[],"yoast_head":"\n
coll. Archivio Bonotto<\/span><\/div>\n
<\/p>\n
<\/strong>Una rivoluzione creativa: 1962-2012
<\/strong>Fino al 22 luglio 2012
a cura di Antonio d'Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini
Chiasso, m.a.x.museo, Via Dante Alighieri 6
Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Lunedì chiuso
Costo biglietto: intero adulti CHF 10.-, ridotto CHF 7.-, <\/p>\n