{"id":26919,"date":"2012-05-17T10:09:07","date_gmt":"2012-05-17T10:09:07","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-05-18T09:39:22","modified_gmt":"2012-05-18T09:39:22","slug":"minimalia-di-paolo-guidotti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/minimalia-di-paolo-guidotti\/","title":{"rendered":"Minimalia di Paolo Guidotti"},"content":{"rendered":"
Partirà venerdì 25 la mostra di Paolo Guidotti allestita al chiostro di Voltorre che da qualche settimana ospita il progetto "Re-Mida", nato grazie al piano integrato transfrontaliero che punta al riuso creativo dei materiali di recupero. La mostra di Guidotti, uno fra i più grandi illustratori di copertine italiane, si inserisce proprio in questo stesso solco di valorizzazione dei materiali di scarto o che hanno smesso la propria funzione. Paolo Guidotti nasce a Firenze nel 1938 dove consegue, presso l'Istituto d'arte di Porta Romana, il diploma di maestro d'arte nel 1958. <\/strong>
È infatti grazie allo sguardo dell'artista che i rifiuti vengono trasmutati in piccole e poetiche opere d'arte. La mostra, intitolata "Minimalia, mirabilia, meditazioni su scarti e residui" resterà aperta al pubblico fino al 9 settembre.<\/p>\n
Nel 1961 si trasferisce a Milano, dove vive e lavora. Nel 1963 collabora a Parigi con Jacques Tati, durante il primo tentativo di colarazione del film "Jour de fête". Dal 1966 al 1973 è impiegato nei servizi artistici della Arnoldo Mondadori Editore, occupandosi in prevalenza delle copertine degli Oscar.
Nel 1976 assume la direzione artistica della divisione libri della Rizzoli, per la quale crea e disegna copertine fino al 1981. Negli anni successivi esegue copertine per Longanesi, De Agostini, Rusconi, SugarCo oltre che per il Club degli Editori, con il quale ha collaborato per anni. Nel 1986 progetta e successivamente assume la direzione artistica della rivista A Tavola edita da Rizzoli. Pubblica su Società Civile, Il Mondo Nuovo, Abitare e Costruire.
Sue illustrazioni compaiono anche sul prestigioso New Yorker e sulla Book Review del New York Times. Nel 1994 riceve una menzione d'onore sull'Illustrator Annual di New York per l'illustrazione Il Giardino di Mirò pubblicata dal New Yorker in occasione della mostra di Mirò al MOMA.
Negli ultimi anni il suo lavoro si rivolge prevalentemente alla tridimensionalità, con il frequente impiego di materiale di recupero. Con questa tecnica ha realizzato le illustrazioni per il volume Le metamorfosi di Ovidio pubblicato nel 1997 dalle Edizioni Nuages di Milano.