{"id":26964,"date":"2012-05-24T12:24:09","date_gmt":"2012-05-24T12:24:09","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-05-25T09:20:38","modified_gmt":"2012-05-25T09:20:38","slug":"ecco-i-primi-quattro-finalisti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ecco-i-primi-quattro-finalisti\/","title":{"rendered":"Ecco i primi quattro finalisti"},"content":{"rendered":"
Dodici nomi di giovani artisti <\/strong>provenienti da Lombardia, Piemonte e Canton Ticino, o iscritti presso istituti d'arte e accademie delle stesse aree geografiche. Ecco i finalisti della XI Edizione del Premio GhigginiArte 2012: Francesca Agnelli, Daniele Aimasso, Debora Barnaba, Gabriela Butti, Daniele Duò, Je Dacortona, Raja Khairallah, Francesca Lai, Erika Lecchi, Silvia Mangiarotti, Stefano Ronchi, Julian Soardi.<\/strong><\/p>\n Sabato 26 maggio, taglio del nastro, in Galleria Ghiggini a Varese, della mostra che permette di vedere e valutare dal vivo i lavori degli autori. La premiazione finale, invece, è prevista per sabato 23 giugno. <\/strong> Francesca Agnelli (Cantù 1989)<\/strong> Daniele Aimasso (Vimercate 1986)<\/strong> Debora Barnaba (Milano 1985)<\/strong> Gabriela Butti (Como 1985)<\/strong> GUARDA LE OPERE E VOTA IL TUO ARTISTA PREFERITO<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" I finalisti del Premio 2012 Dodici nomi di giovani artisti provenienti da Lombardia, Piemonte e Canton Ticino, o iscritti presso istituti d'arte e accademie delle stesse aree geografiche. Ecco i finalisti della XI Edizione del Premio GhigginiArte 2012: Francesca Agnelli, Daniele Aimasso, Debora Barnaba, Gabriela Butti, Daniele Duò, Je Dacortona, Raja Khairallah, Francesca Lai, Erika […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26965,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[14,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Da oggi, aperta on-line la votazione del Premio Artevarese che per il quarto anno consecutivo affianca la rassegna espositiva in Ghiggini.
Per un mese circa, sono quì pubblicate le opere dei finalisti, <\/strong>dando modo a tutti i lettori del nostro settimanale di far parte di una giuria interattiva i cui voti decreteranno il vincitore del Premio Artevarese che avrà la possibilità di realizzare una mostra personale sulle pagine del sito.<\/p>\n
Ingoiare per trasudare eccesso, quell'inghiottire per il solo scoppiare. Spaccarsi, rompersi con violenza e all'improvviso per effetto di eccessiva tensione esplodere, non poterne più, sbellicarsi, essere sovraffollati e cedere improvvisamente. Metamorfosi. Alveari. Formicai. Sciami. Carcasse di animali. La via dei "bestiari", libri di ricette aperti i cui ingredienti sono quei conigli impiccati, gamberi assassini, pipistrelli, galletti spennati, cadaveri su cui si posano le grandi mosche: i grandi neri volanti. Una metamorfosi di carcasse. Carcasse di conigli. Cumuli di segni e gesti che diventano ruderi di corpi ridetti e rinforzati e annullati. Qui resiste quel torturare senza interruzione, quel levare e aggiungere, quel fare e rifare e distruggere e cucire insieme inseparabili, non l'uno dopo l'altro, non l'uno a rimessa dell'altro, ma impassibilmente, perdutamente insieme.<\/p>\n
L'interesse per la fantascienza, il surreale e il paradosso di Daniele Aimasso risale ai tempi del liceo, con la lettura febbrile dei racconti di Asimov, Dick e Simak. Una filosofia propensa al senso dell'infinito e i vaghi ricordi dei propri sogni, il tutto accompagnato da una ricerca costante di raffinatura della tecnica del disegno. La realizzazione di ogni opera parte dallo scontro tra razionale e irrazionale: la prima fase è la scoperta della materia, grafite pura gettata sul foglio e plasmata seguendo un percorso, un balletto ancestrale sconosciuto alla ragione ma guidato dall'istinto. Da qui segue la realizzazione conscia della macchia, e reinterpretazione razionale di essa. L'inconscio si scontra con il conscio, plasmando improbabili sculture di pietra ancora indefinite, placide e immobili in uno spazio che cerca equilibrio.<\/p>\n
Girando per musei mi sono accorta che hanno degli angoli, degli scorci, davvero inusuali, attraverso un mondo che viene presentato e mostrato secondo una precisa disposizione degli spazi, come se fossero anch'essi opere d'arte. In queste immagini mi hanno colpito la disposizone austera delle sculture e la finestra aperta verso un cortile pieno di palme. In un museo di Copenaghen di certo non mi aspettavo dio trovare certe piante.<\/p>\n
Ricerco e studio l'imperscrutabile e ciclico divenire che è l'EQUILIBRIO, unione di Teoria e Pratica, commistione di materie naturali e tecnologia, buio e luce, pulsante emozione attraverso le rigorose e fitte maglie scientifico-matematiche. Compenetrazione di frenetica esperienza quotidiana e lento sedimentare interiore, morte e vita. Un ciclico dialogo, un'entropica perpetua trasformazione, da uno stadio liminale all'altro, perché nulla permane uguale nel tempo… Alla precisa e paziente orditura di migliaia di piccoli fori cartacei corrisponde il personale volubile ed entusiastico approccio alla realtà circostante. La matematica organizzatrice di spazi, concetti e tempi diviene viva in impalpabili ed inafferrabili trame luminose, dove l'imperfezione si mostra alter ego necessario all'equilibrio vitale.<\/p>\n