{"id":27032,"date":"2012-06-08T09:25:37","date_gmt":"2012-06-08T09:25:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-06-08T09:42:54","modified_gmt":"2012-06-08T09:42:54","slug":"solide-superfici-di-parachini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/solide-superfici-di-parachini\/","title":{"rendered":"Solide superfici di Parachini"},"content":{"rendered":"
Fabrizio Parachini, oltre che pittore non-oggettivo, è teorico, indagatore della percezione visiva, e curatore di mostre.<\/strong> Dalle prime ricerche artistiche nell'ambito neo-costruttivista è approdato alla realizzazione di opere minimaliste (ma sarebbe meglio dire essenzialiste) che, come è stato precisato, "non sfuggono alle sfumate implicazioni emotive e liriche di forte impatto contemplativo e di delicate declinazioni poetico-cromatiche". Il suo lavoro, sviluppato usando colori e forme elementari e primarie, indaga e propone un'idea di spazio inteso come entità al tempo stesso astratta e concreta che lo spettatore, "vedente" e non passivo, costruisce nella propria mente facendo dialogare le opere pittoriche con le pareti e i luoghi che le accolgono. Nella mostra alla Vico Gallery di Verbania viene presentata una selezione di tre diverse tipologie di opere. Al primo gruppo appartengono i Trittici, i Dittici e gli Unici, opere costituite da tavole lignee monocromate di piccole dimensioni che articolano tra di loro colori fondamentali e primitivi come ocra rossa, nero, grigi o vari toni di giallo: esse assumono, sulle pareti, il ruolo di realtà installative e di punti focali entro cui affondare lo sguardo senza perdersi. <\/p>\n I Reticoli devono essere visti, in proiezione, come virtuali porzioni di muro assunti al ruolo di opere grazie al minimo intervento grafico sufficiente a differenziarli dal loro contesto: segni semplici e lineari, in lievissima scansione di tono dal fondo, intessuti in una maglia a scacchiera apparentemente irregolare. Le Fughe prospettiche e le Pagine sono opere realizzate sia su tavola, quindi stabilmente collocate a parete, che su fogli sovrapposti lasciati fluttuare liberamente: le loro superfici sono percorse da sciami di linee verticali policrome (le linee e le loro ombre in un dialogo serrato) come si trattasse della rappresentazione di un possibile sguardo, curioso, obliquo e mobile, ma soprattutto astratto (o capace di astrarre), sulle cose del mondo.<\/p>\n "Fabrizio Parachini. Solide superfici"<\/strong> Fabrizio Parachini, oltre che pittore non-oggettivo, è teorico, indagatore della percezione visiva, e curatore di mostre. Dalle prime ricerche artistiche nell'ambito neo-costruttivista è approdato alla realizzazione di opere minimaliste (ma sarebbe meglio dire essenzialiste) che, come è stato precisato, "non sfuggono alle sfumate implicazioni emotive e liriche di forte impatto contemplativo e di delicate declinazioni […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27033,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[53],"tags":[],"yoast_head":"\n
Dal 2 giugno al 7 luglio 2012
VICO Gallery Arte Moderna e Contemporanea
Vicolo del Freschetto, 22 – Verbania (VB)
Orari: mercoledì, 10.00 – 12.30
Gio-Sab, 10.00 – 12.30 \/ 16.30 – 19.30 e su appuntamento
Per maggiori info.: Tel +39 (0)323 516520
+39 338 3447624<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"