{"id":27085,"date":"2012-06-14T10:43:57","date_gmt":"2012-06-14T10:43:57","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-06-15T08:47:41","modified_gmt":"2012-06-15T08:47:41","slug":"gli-uffizi-a-bresso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gli-uffizi-a-bresso\/","title":{"rendered":"Gli Uffizi a Bresso"},"content":{"rendered":"
Tra le molte iniziative che hanno animato il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, è sicuramente da segnalare l'idea della mostra attorno alla "Madonna della gatta" di Federico Barocci<\/strong> (Urbino 1535-1612), nata dalla feconda relazione culturale istaurata tra il Comune di Bresso e la Galleria degli Uffizi di Firenze.<\/p>\n Questa piccola ma preziosa esposizione, tranquillamente visitabile per tutto il mese, rappresenta davvero un dono artistico e culturale per tutto il territorio, e dimostra come non siano necessari i "celebrati nomi della storia dell'arte" per decretare il successo di una mostra.<\/p>\n Curata dal direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, con Marta Onali, l'allestimento prevede anche una selezione di disegni realizzati dal Barocci nella fase preparatoria del dipinto, un autoritratto dell'artista in età matura e lo splendido arazzo degli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti compiuto da Pietro Févère e ricavato dal <\/p>\n celebre dipinto baroccesco. Come ha affermato la soprintendente Cristina Acidini, del dipinto in mostra l'interpretazione complessa del soggetto, la Sacra Famiglia, "un'interpretazione iconografica di tono altissimo, in sapiente equilibrio fra la teatralità dell'impaginato e la ferialità domestica della scena centrale, fra l'interno ombroso della stanza e l'arioso, si direbbe (col Pascoli) ventoso sfondo col palazzo urbinate, fra il naturalismo affettuoso di certi gesti e l'aulico impianto di altre posture". "Famiglia di Famiglie. Barocci, particolare Tra le molte iniziative che hanno animato il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, è sicuramente da segnalare l'idea della mostra attorno alla "Madonna della gatta" di Federico Barocci (Urbino 1535-1612), nata dalla feconda relazione culturale istaurata tra il Comune di Bresso e la Galleria degli Uffizi di Firenze. Questa piccola ma preziosa esposizione, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27086,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
su tela, Galleria degli Uffizi
<\/span><\/div>\n
Federico Barocci merita un posto a parte di rilievo nella pittura del tardo Cinquecento<\/strong>, per la non appartenenza a una specifica scuola regionale, ma soprattutto per la novità della sua produzione. Allievo di Battista Franco e Girolamo Genga, a Roma studia raffaello. Sempre a Roma entra in contatto con Taddeo e Federico Zuccari, che erano eredi e al tempo stesso raffinati innovatori della tradizione decorativo-illustrativa di Perin del Vaga, Polidoro da Caravaggio e Daniele da Volterra. Barocci, che ebbe modo di lavorare con gli Zuccari, si andava però diferenziando dai maestri per il vivace cromatismo e per un marcato accento di narratività quotidiana. Per molti aspetti anticipa l'arte barocca, innestando in modo molto personale il cromatismo veneziano su un impianto formale che supera le forme rigide della maniera. Dotato quindi una eccezionale capacità di rielaborare in modo originale la tradizione cinquecentesca, Barocci inventa una pittura di forte impatto e valenza emotiva, nella quale la carica espressiva dei sentimenti si stempera in delicati effetti di sfumato, con una tavolozza cangiante che intende il colore come veicolo di luce e sostanza dinamica. Nella Madonna della Gatta<\/strong>, considerata una delle opere più poetiche del Cinquecento italiano, è un esempio di come l'artista sappia rielaborare con scioltezza l'esempio dei maestri, con un dinamismo cromatico nuovo che muove le corde dei sentimenti interiori.<\/p>\n
La Madonna della gatta di Federico Barocci"
<\/strong>Fino al 27 giugno
Bresso, BressoCultura (ex-ghiacciaie dei Conti Perini)
Orari: da lunedì a domenica, dalle 16.00 alle 20.00
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"