{"id":27165,"date":"2012-06-22T05:12:45","date_gmt":"2012-06-22T05:12:45","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-06-22T07:35:34","modified_gmt":"2012-06-22T07:35:34","slug":"milano-centrale-messe-basel-e-ritorno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/milano-centrale-messe-basel-e-ritorno\/","title":{"rendered":"Milano Centrale-Messe Basel e ritorno"},"content":{"rendered":"
Nata nel 1970, su iniziativa di un gruppo di galleristi locali, Art Basel<\/em> è cresciuta negli anni divenendo uno dei maggiori motori commerciali per l'arte contemporanea. Accanto alla sezione Art Galleries<\/em>, dove si concentra il maggior numero degli espositori e Art Statements<\/em>, che si propone di portare all'attenzione del pubblico nuovi artisti e gallerie più giovani, il settore Art Unlimited<\/em> dà ogni anno spazio a installazioni di grandi dimensioni, videoproiezioni e progetti di diverso tipo proposti dalle gallerie e selezionati da una apposita commissione.<\/p>\n Curata da Gianni Jetzer, direttore dello Swiss Institute di New York, Art Unlimited<\/em> ha quest'anno presentato 61 grandi opere di importanti artisti internazionali, tra cui Art & Language, Chris Burden, Pier Paolo Calzolari, Hanne Darboven, Jimmie Durham, Hamish Fulton, Gilbert & George, Robert Irwin, Anthony McCall, Olivier Mosset, Bruce Nauman, Damián Ortega, Ugo Rondinone, Thomas Ruff e Franz West. Oltre alle molte installazioni – alcune storiche come Untitled (Scattered Piece)<\/em> di Robert Morris<\/strong> esposta presso la Leo Castelli Gallery di New York nel 1969, altre create appositamente per Art Basel, come Territorium 17<\/em> dell'artista tedesco Günterg Umberg<\/strong> – ricca e interessante è stata la selezione di video, film d'artista e videoinstallazioni: da Thread Routes<\/em> (2010), film della sudcoreana Kimsooja<\/strong> che documenta, con un approccio definito dalla stessa artista "visual poem" e "visual <\/p>\n antropology", l'antica arte della tessitura portata avanti dalle donne peruviane a Emergence<\/em> di Runa Islam<\/strong> (2011), lavoro inteso e drammatico che prende spunto da una vecchia fotografia di Tehran; da Belle Comme le Jour<\/em> (2012) di Dominique Gonzales-Foerster<\/strong> e Tristan Bera<\/strong> a Henry Rebel<\/em> (2011) di Douglas Gordon<\/strong>, lavori che in modi diversi riflettono sull'immagine cinematografica e sulla struttura narrativa del medium<\/em> filmico, citandolo e reinterpretandolo.<\/p>\n L'esposizione è stata inoltre accompagnata, come ogni anno, da un programma di conversazioni con artisti, storici e critici d'arte su temi particolarmente attuali nel dibattito contemporaneo (come Public\/Private-Inventing the Museum<\/em> o The Future of Art Practice: the Artist as Activist<\/em>), su argomenti inerenti il mercato dell'arte e il collezionismo o sulle mostre in corso nei musei della città, tra cui è da segnalare Tatlin: New Art for a New World<\/em> visitabile al Museum Tinguely fino al 14 ottobre. Le registrazioni delle Conversations<\/em> sono visibili sul sito di Art Basel (http:\/\/basel.artbasel.com\/go\/id\/ss\/<\/u>).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Chris Burden Galerie Krinzinger Vienna Nata nel 1970, su iniziativa di un gruppo di galleristi locali, Art Basel è cresciuta negli anni divenendo uno dei maggiori motori commerciali per l'arte contemporanea. Accanto alla sezione Art Galleries, dove si concentra il maggior numero degli espositori e Art Statements, che si propone di portare all'attenzione del pubblico […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27166,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[51],"tags":[],"yoast_head":"\n