{"id":27303,"date":"2012-07-19T11:49:04","date_gmt":"2012-07-19T11:49:04","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-07-20T08:27:56","modified_gmt":"2012-07-20T08:27:56","slug":"ugo-mulas-fotografare-l-arte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ugo-mulas-fotografare-l-arte\/","title":{"rendered":"Ugo Mulas: fotografare l\u2019arte"},"content":{"rendered":"
Dalle immagini delle inaugurazioni delle Biennali a quelle della mostra Vitalità del negativo<\/em> del 1970, la rassegna Ugo Mulas: Esposizioni<\/em>, in corso alla Triennale di Milano, traccia un percorso in un significativo ambito dell'attività del fotografo, legato al mondo dell'arte, delle esposizioni e degli artisti, che Mulas ha saputo cogliere e restituire, rivoluzionando i tradizionali canoni del ritratto d'artista e della fotografia d'esposizione. Come hanno sottolineato i curatori della mostra, "l'attenzione di Mulas per le consuetudini legate alla fruizione dell'arte permette di attraversare i musei, le gallerie, le collezioni private d'Europa e d'America, di osservare il rapporto dei visitatori con le opere negli spazi pubblici e gli interni delle abitazioni dove gli oggetti d'arte sono legati ancora ad un rito intimo, condiviso dal collezionista con i suoi ospiti".<\/p>\n La mostra è un viaggio attraverso alcuni dei più importanti eventi artistici tra anni '50 e inizio anni '70, ma è anche un percorso nella riflessione di Mulas sull'arte e nel suo personale modo di intendere la <\/p>\n fotografia. Già negli anni Cinquanta, seguendo le edizioni della Biennale, Mulas inizia a scostarsi da un approccio fotogiornalistico o "da reportage" cogliendo punti di vista inaspettati, come nel ritratto di Alik Cavaliere fotografato di profilo accanto a una scultura di David Smith nel 1958. La sua fotografia è sempre interpretazione, tentativo di indagare il senso dell'arte spesso colta nel suo farsi, come nella celebre sequenza dedicata ai Tagli<\/em> di Lucio Fontana o nelle fotografie delle manifestazioni artistiche che in quegli anni invasero le vie e le piazze della città, tra cui Campo urbano <\/em>a Como del 1969 o il Festival del Nouveau Réalisme<\/em> del 1970 a Milano. Parlando della mostra Sculture nella città<\/em> tenutasi a Spoleto nel 1962, uno dei primi importanti momenti d'incontro tra arte contemporanea e spazio cittadino, Mulas ha sottolineato il suo interesse per il rapporto tra sculture e città, per "come la città assorbiva certe sculture", mentre "ne espelleva altre dal proprio tessuto". La manifestazione spoletina segna un approfondimento dell'indagine sul rapporto tra arte e spazio in cui è esposta, ma è anche occasione per la nascita di amicizie – con Alexander Calder, Pietro Consagra e David Smith – che cresceranno negli anni e porteranno a importanti collaborazioni e progetti. Ugo Mulas: Esposizioni Vitalità del negativo, 1970 ©Ugo Mulas Estate Dalle immagini delle inaugurazioni delle Biennali a quelle della mostra Vitalità del negativo del 1970, la rassegna Ugo Mulas: Esposizioni, in corso alla Triennale di Milano, traccia un percorso in un significativo ambito dell'attività del fotografo, legato al mondo dell'arte, delle esposizioni e degli artisti, che Mulas ha […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27304,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,45],"tags":[],"yoast_head":"\n
© Ugo Mulas Estate
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<\/p>\n
<\/strong>A cura di Archivio Ugo Mulas e Giuliano Sergio
Milano, Triennale, Viale Alemagna, 6
Orari: martedì – domenica dalle 10.30 alle 20.30
giovedì dalle 10.30 alle 23.00
Ingresso gratuito<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"