{"id":27305,"date":"2012-07-17T09:59:35","date_gmt":"2012-07-17T09:59:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-07-20T08:29:16","modified_gmt":"2012-07-20T08:29:16","slug":"quegli-incontri-incisi-di-crociani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quegli-incontri-incisi-di-crociani\/","title":{"rendered":"Quegli incontri incisi di Crociani"},"content":{"rendered":"
Le incisioni che costituiscono la personale di Nino Crociani (Civitella di Romagna, 1930)<\/strong> dal titolo "Incontri" a cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan, con inaugurazione domenica 22 luglio alle ore 11, presso l'Oratorio dell'Immacolata Concezione, sono incisioni dedicate al mondo della box e affondano le radici negli anni dell'immediato secondo dopoguerra, in una Ferrara raccontata sullo schermo da Florestano Vancini e narrata nei romanzi di Giorgio Bassani, dove il giovane Crociani trascorreva interi pomeriggi in fumose sale cinematografiche per poi finire a boxare in una palestra frequentata da un umanità che andava dai manovali, agli operai, ai ladri e agli sfruttatori.<\/p>\n La trasposizione cinematografica dell'atmosfera di quel mondo si ritrova nella serie di incisioni, di grande formato<\/strong> poste serialmente le une sopra le altre, come in una successione di fotogrammi dove la fisionomia di un pugile alle corde con le braccia aperte, incarna un'attesa intrisa di sofferenza, fatica, amarezza e dolente straniamento dalla realtà circostante. Sulla parete opposta, una serie di volti rivela fisionomie che paiono territori narrativi, vi si legge la loro appartenenza sociale, la loro determinazione ad essere lì e in nessun altro luogo e a differenza dei più, pronti a metterci la faccia. <\/p>\n A mostra allestita, Nino Crociani ci ha accolti nel suo studio a Milano, dove appena varcata la soglia abbiamo notato, pendente dal soffitto, un sacco da boxeur; divertito del nostro stupore racconta: "In gioventù, fra la fine degli anni '40 e i primi anni '50, boxavo in una palestra popolare a Ferrara, era un modo per riconciliarmi con le mie radici proletarie e in qualche misura cercare un'affermazione personale. La palestra si trovava in una zona malfamata della città di fronte a un enorme e fatiscente fabbricato con stanzoni che facevano da abitazione per più famiglie, covo di ladri e prostitute dove, a volte, neppure la polizia si azzardava ad entrare, anche in palestra si trovava un po' di tutto, operari, manovali, ladri e sfruttatori, anche loro, in diversa misura in cerca di riscatto".<\/p>\n Passando all'arte, tu sei un raffinato incisore, da cosa è stata dettata questa scelta?<\/strong> Nino Crociani – "Incontri"<\/strong> L'artista nel suo studio Le incisioni che costituiscono la personale di Nino Crociani (Civitella di Romagna, 1930) dal titolo "Incontri" a cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan, con inaugurazione domenica 22 luglio alle ore 11, presso l'Oratorio dell'Immacolata Concezione, sono incisioni dedicate al mondo della box e affondano le radici negli anni dell'immediato secondo […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27306,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15,49],"tags":[],"yoast_head":"\n
Una crocifissione laica, a dire di una sospensione temporale infinta<\/strong> resa tale dal reiterarsi della stessa immagine.<\/p>\n
"All'Accademia di Bologna mi ero iscritto al corso di pittura e incisione tenuto da Morandi<\/strong>, purtroppo smise di insegnare poco dopo, ma ebbi la fortuna di avere come docente Manaresi che era considerato il suo migliore allievo, con al suo fianco un assistente del livello di Luciano De Vita, ma svolta determinante fu dettata da un viaggio in Norvegia dove vidi alcune incisioni di Munch<\/strong>, ne fui talmente affascinato che non ebbi più alcun dubbio sulle mie future scelte artistiche".
Da tempo stai pensando a un progetto molto impegnativo, ce ne vuoi parlare?<\/strong>
"Spero di riuscire a progettare una mostra multimediale sul mondo della box che comprenda pittura, cinema, letteratura, è anche un tirare le fila delle mie esperienze artistiche e esistenziali; il cinema è sempre stata una delle mie passioni, ho trascorso pomeriggi interi nelle sale cinematografiche e la lettura mi ha accompagnato per tutta la vita, a riguardo ricordo "Fat city" di Huston il film più vero sulle palestre di periferia e i pugili di quarto ordine e non posso dimenticare i racconti di Jack London e i romanzi di Hamingway".<\/p>\n
Castelletto Sopra Ticino (NO)
Oratorio dell'Immacolata Concezione, Via Cavour
Fino al 12 agosto
Orari: sabato e domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00
Inaugurazione domenica 22 luglio ore 11.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"