{"id":27311,"date":"2012-07-18T11:01:03","date_gmt":"2012-07-18T11:01:03","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-07-20T08:27:36","modified_gmt":"2012-07-20T08:27:36","slug":"riva-e-la-scultura-scolpita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/riva-e-la-scultura-scolpita\/","title":{"rendered":"Riva e la scultura scolpita"},"content":{"rendered":"
\"UnoUno dei lavori in mostra<\/span><\/div>\n

In due luoghi suggestivi sulle colline lecchesi è aperta al pubblico "Scolpire la luce":<\/strong> un'ampia retrospettiva di tutta l'opera di Giorgio Riva, artista che usa da sempre un linguaggio polisemico per muoversi tra scultura, informatica e musica.
Le più recenti Sculture luminose <\/em><\/strong>hanno trovato la loro naturale collocazione presso Villa Tre Tetti a Sirtori ed è lì che possono essere ammirate a partire dall'ora del crepuscolo.
Nel Granaio di Villa Greppi invece sono esposte tutte le opere precedenti: i Foglio-plasma, gli Xilo-plasma <\/em><\/strong>e le opere grafiche.<\/p>\n

Il complesso di Sculture luminose<\/strong><\/em> che negli anni Giorgio Riva ha installato sui terrazzi, nel giardino e nei boschi di Villa Tre Tetti a Sirtori è cosi intimamente legato alla natura circostante, alle quinte architettoniche e agli scorci che si aprono sul panorama, da risultare in sé un'opera d'assieme, dentro la quale si cammina modulando il passo sul ritmo delle emozioni.<\/p>\n

Le componenti materiche di questa 'Opera-ambiente' presentano un'ulteriore evoluzione del linguaggio polisemico che già caratterizzava l'arte dell'autore: <\/strong>vista e udito, spazio e tempo, luci e buio notturno si intrecciano qui in una sintonia globale sull'onda dei suoni musicali che nascono nel bosco e muovendosi tra le sculture entrano in contrappunto con le immagini.<\/p>\n

Il catalogo, a cura di Flaminio Gualdoni, fornisce chiavi di lettura davvero interessanti. Riva opera – scrive Gualdoni – "come un antico artifex, con padronanza diretta, <\/p>\n

\"UnoUno dei lavori in mostra<\/span><\/div>\n

personale di strumenti e processi", il che è "garanzia primaria della condizione d'inventare, di trascendere il saputo verso i territori inesplorati". Riesce così a implicare "la percezione fisica tutta del fruitore, una sorta di pienezza sensoriale imparentata senza arroganze con la suggestione e la memoria dell'opera d'arte totale".<\/p>\n

Il saggio di Edi Minguzzi richiama le "radici del linguaggio polisemico" di Giorgio Riva e le principali tappe del suo percorso artistico, anche alla luce delle interpretazioni dei critici e de-gli storici dell'arte che si sono interessati alla sua opera, quali Marisa Dalai Emiliani, Vittorio Fagone, Floriano De Santis, Alberico Sala, Paolo Vagheggi e tanti altri.<\/p>\n

A queste "radici polisemiche" è dedicata la rassegna retrospettiva ospitata nel Granaio di Villa Greppi, dove sono esposti vari esemplari delle produzioni precedenti: <\/strong>Foglio-plasma, basso-rilievi<\/em> che si collocano sul confine tra pittura e scultura, Xilo-plasma, bassorilievi scolpiti con getti di sabbia sulle venature del legno, e opere grafiche (stampe numerate e disegni).
Corollario significativo della retrospettiva sarà, sempre a Villa Greppi, la proiezione di A quattro mani<\/em>, dialogo video-acustico composto con Francesco Rampichini e <\/p>\n

\"UnoUno dei lavori in mostra<\/span><\/div>\n

presentato alla Triennale di Milano nel 2009.<\/p>\n

Giorgio Antonio Riva nasce a Milano nel 1933. Nel ‘53 conclude gli studi classici e nel ‘59 si laurea in architettura al Politecnico di Milano, dove diventa assistente di Ernesto N. Rogers.
Seguono anni dedicati a studi interdisciplinari e a progetti di architettura, ma anche a intense ricerche di pittura e scultura che sfoceranno nei Foglio-plasma<\/em>, bassorilievi colorati dalle molteplici fisionomie. Nell'88, in polemica con le teorie linguistiche di R. Barthes, pubblica il romanzo-saggio "Chiamami oriente!"<\/p>\n

E' del '92 il primo approccio con il linguaggio digitale, ma già nella personale del ‘96 al Museo milanese della Permanente un'intera sezione è dedicata alla pittura elettronica. Le Info-grafie<\/em>, stampe numerate tratte da matrici informatiche, sono esposte per la prima volta nel ‘98 nelle ampie mostre di Madrid e Siviglia. Nel ‘99 presenta a Brera il Cd-Rom Dedicato a Piero<\/em><\/strong>, ricostruzione cromatica e geometrico-prospettica del Polittico agostiniano di Piero della Francesca, realizzata su incarico del Museo Poldi Pezzoli. <\/p>\n

Tra il 2000 e il 2002 escono i Cd Info-plasma, Sei lezioni politecniche e Al di là dell'opposizione binaria,<\/em> nei quali presenta dieci "file metamorfici" e una selezione di lezioni tratte dal corso che tiene presso il Politecnico di Milano. E' del 2005 Confini<\/em>?, mostra delle prime Luminose. Nel 2009 viene pubblicata A quattro mani<\/em>, l'opera video-acustica composta assieme a Francesco Rampichini.
Un tratto saliente: Giorgio Riva non fa commercio dei suoi dipinti e delle sue sculture.<\/p>\n


GIORGIO RIVA
SCOLPIRE LA LUCE<\/strong>
Giugno – Settembre 2012
Villa Tre Tetti, Parco di Montevecchia
via Belvedere 39, Sirtori
Villa Greppi
via Monte Grappa 12, Monticello Brianza
Catalogo illustrato a cura di Flaminio Gualdoni
con testi di Edi Minguzzi e Giorgio Riva
Per info.: Biblioteca del Comune di Sirtori
tel. 039.215033 – biblioteca@comune.sirtori.lc.it
Consorzio Brianteo Villa Greppi
tel. 039. 207160 – info@villagreppi.it
Villa Tre Tetti: tel. 039 955936 – cell. 339.7899501
Orario: Villa Tre Tetti – Sculture luminose:
solo venerdì e sabato dal 22 al 28 luglio e dal 1° al 15 settembre, all'ora del tramonto per assistere al graduale passaggio dalla luce al buio (agosto chiuso)
Villa Greppi – mostra retrospettiva: tutte le domeniche dal 24 giugno al 29 luglio, dalle 14.30 alle 18.30<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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