{"id":27364,"date":"2012-07-26T08:21:12","date_gmt":"2012-07-26T08:21:12","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-07-27T09:16:47","modified_gmt":"2012-07-27T09:16:47","slug":"equilibrando-la-curva-della-societ","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/equilibrando-la-curva-della-societ\/","title":{"rendered":"Equilibrando la curva della societ\u00e0"},"content":{"rendered":"
Originale e acuta, la mostra di Wilfredo Prieto<\/strong> allestita negli spazi di Hangar Bicocca<\/strong> presenta una mordace ma ironica critica alla società contemporanea, attraverso un percorso espositivo che si snoda tra grandi opere di ready-made<\/strong> dalla complessa valenza simbolica. E proprio su questo sagace gioco di parole si basa l'idea della prima opera che accoglie lo spettatore, che diventa quasi il filo conduttore dell'intera mostra: ossia, un grande autobus di linea urbano<\/strong>, lungo18 metri e snodabile, articolato in due veicoli. L'automezzo si presenta con gli anabbaglianti e con tutte le frecce di segnalazione di emergenza accese, mentre una ruota sul lato del pubblico poggia su una moneta da un euro. <\/strong><\/p>\n L'opera è stata preparata appositamente per gli spazi di Hangar Bicocca, ed è stato possibile realizzarla grazie alla concessione, da parte di ATM SpA, di una vettura solitamente utilizzata per il trasporto pubblico. Tra l'altro, essa assume un'ulteriore valenza agli occhi dei cittadini milanesi in quanto rimanda ad un'icona urbana collettiva dell'Azienda Trasporti Milanesi, e quindi per certi aspetti è "storica", carica di memoria, la cui bellezza di ingegno tecnico può essere meglio apprezzata proprio nel momento in cui, decontestualizzata in una mostra, si svincola dallo sguardo con il quale la si vede abitualmente nel tessuto urbano quotidiano.<\/p>\n Un'altra opera particolarmente interessante, nonché una delle più famose dell'artista, si intitola "Avalancha<\/strong>" ed è costituita da una serie di oggetti sferici disposti ordinatamente in fila uno dopo l'altro<\/strong>, a stretto contatto tra loro, in successione di grandezza<\/strong>, suggerendo un vero e proprio effetto a valanga. La metafora di questa opera è plurime e si presta a moltissime interpretazioni, raccontando idealmente la storia dell'oggetto tondo in sé<\/strong>, l'evoluzione della sfericità nella sua concretizzazione in oggetti di uso pratico, in una sorta di "diffusione della sfera" nel mondo, dove il mondo stesso potrebbe rivestire il ruolo di macro-contenitore ultimo.<\/p>\n Un'altra opera è poi l'onnipresente nuvola sospesa sul soffitto della mostra<\/strong>, apparentemente vaporosa, tutta splendente ed argentata, che fluttua poco sopra la testa del pubblico ma che, una volta che ci si avvicina, si scopre essere realizzata con pericolosissimo filo spinato<\/strong>: <\/p>\n in questo caso parrebbe quasi lanciare un monito a non fidarsi delle apparenze<\/strong>, e che anche ciò che a prima vista potrebbe sembrare innocuo e persino piacevole, si può rivelare invece come un pericolo incombente.<\/p>\n C'è anche un'imponente betoniera<\/strong>, che dà l'impressione di muoversi e di venire incontro al pubblico, ma che in realtà, si nota poi, ha una perdita di cemento, ormai solidificato, che la ricopre e la blocca eternamente in quello stato, opprimendola come un magmatico basamento.<\/p>\n Un'altra opera, infine, richiama un famoso detto popolare, che riferendosi alle imprese pressoché impossibili da realizzare, le esemplifica nell'immagine di cercare un ago in un pagliaio<\/strong>. Prieto ha messo in pratica sul serio questo modo di dire preparando davvero un grande cumulo di paglia nel quale si cela, silenzioso e nascosto, proprio un unico sottilissimo ago.<\/p>\n Tutte opere realizzate con materiali poveri e di riuso<\/strong>, ma che sanno comunicare e fanno riflettere il pubblico sulla nostra situazione attuale con lucidità ma anche con ironico umorismo. Tra i suoi più celebri interventi, si possono ricordare: le bandiere nazionali private dei loro colori originari (Apolitical, 2001), il red carpet che nasconde polvere e sporcizia (Untitled – Red Carpet), 2007), la banconota da un dollaro moltiplicata con un rimando di specchi (One Million Dollars, 2002), e la montagna di diamanti di cui solo uno autentico (One, 2008). Equilibrando la curva Un particolare dell'opera in Hangar Bicocca Originale e acuta, la mostra di Wilfredo Prieto allestita negli spazi di Hangar Bicocca presenta una mordace ma ironica critica alla società contemporanea, attraverso un percorso espositivo che si snoda tra grandi opere di ready-made dalla complessa valenza simbolica.Il titolo stesso della mostra è, infatti, simbolico e allusivo: "Equilibrando […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27365,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[44],"tags":[],"yoast_head":"\n
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Il titolo stesso della mostra è, infatti, simbolico e allusivo: "Equilibrando la curva<\/strong>" può riferirsi tanto all'operazione di equilibratura dei pneumatici<\/strong> di un veicolo<\/strong>, quanto ai tentativi fatti dagli economisti per cercare di equilibrare la curva decrescente dei mercati attuali<\/strong>, suggerendo l'idea secondo cui la parabola discendente della crisi potrebbe essere bilanciata attraverso pochi piccoli ma significativi sforzi.<\/p>\n
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Iniziando con delle piccole palline, delle biglie, dei ninnoli da collanine, gli oggetti sferici si fanno via via sempre più grandi, come palle da biliardo, da calcio, ma anche prese dagli oggetti più svariati e strani, fino ad arrivare ad un globo di più di due metri e mezzo. Nell'ultima sfera, infine, è contenuto a sorpresa un bar<\/strong>, al cui interno una persona serve al pubblico vodka e succo d'arancia, per tutta la durata della mostra.<\/p>\n
La mostra è stata curata da Andrea Dissoni<\/strong>, e tutte le opere sono state progettate e predisposte apposta per adattarsi al meglio allo spazio espositivo di Hangar Bicocca, con un grande lavoro di collaborazione tra l'artista e gli organizzatori.
Wilfredo Prieto è di origine cubana<\/strong>: nasce nel 1978 a Sancti Spiritus, e fin da giovane suscita un crescente interesse da parte di pubblico e critica, grazie a progetti artistici concettuali ma col pregio di avere una grande immediatezza visiva. I temi affrontati solitamente sono la politica, l'economia, l'ambiente e più in generale la società attuale nei suoi molteplici aspetti e paradossi. Prieto vive e lavora tra l'Avana e New York: nel 2002 si diploma presso la scuola superiore di Arti visive di Cuba, e nel 2003 espone alla Biennale de l'Avana. Un numero crescente di mostre lo vede protagonista negli anni successivi, quali, ad esempio: nel 2007 partecipa alla Biennale di Venezia, nel 2010 alla Biennale di San Paolo e nel 2011 alla Biennale di Lione e poi a quella di Istanbul.<\/p>\n
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<\/strong>Personale dell'artista cubano Wilfredo Prieto
<\/strong>Dal 22 giugno al 2 settembre 2012
Fondazione Hangar Bicocca
Milano, Via Privata Chiese 2
Orari: dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 23.00
lunedì, martedì e mercoledì chiuso
Ingresso libero
Info: Tel. 0266111573 – info@hangarbicocca.org
www.hangarbicocca.org<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"