{"id":27442,"date":"2012-08-09T03:51:32","date_gmt":"2012-08-09T03:51:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-08-10T07:33:25","modified_gmt":"2012-08-10T07:33:25","slug":"i-frutti-dell-albero-di-mondrian","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-frutti-dell-albero-di-mondrian\/","title":{"rendered":"I frutti dell\u2019albero di Mondrian"},"content":{"rendered":"
A guardare oggi la sequenza quasi didattica dedicata a L'albero<\/em> di Piet Mondrian<\/strong> si resta senza parole nel considerare quanti influssi e fiotti generosi di ricerca abbia saputo generare quello studio. Sia in un senso lirico-astratto, sia in una direzione marcatamente geometrica e stilizzata. Seguendo leggi scientifiche, all'interno delle ordinate campiture "trasparenti" del suo disegno puro e stilizzato, Bertolio ricorre ad un vocabolario di forme geometriche, non-descrittive e non-oggettive. Né possono essere taciuti i pionieri dell'Astrazione geometrica come Malevic, El Lissitskij e, appunto, Mondian.<\/p>\n I quadri e le sculture di Bertolio dialogano con gli ambienti quattrocenteschi dei due palazzi, con le decorazioni degli affreschi tardogotici e, al MAP, in particolare, si intensifica il rimando con l'esperienza del Polimero Arte. La trasparenza evidenzia, ancora di più, l'aspetto di disegno concettuale, di speculazione e di ipotesi costruttiva piuttosto che di progetto architettonico pronto per l'uso. In altre parole, la forma, in Bertolio, si fa banco di prova per la discussione e la verifica, per lo <\/strong><\/p>\n studio e l'immaginazione. Ci piace concludere con un consiglio: quello di non farsi mancare una macchina fotografica durante la visita delle mostre. La vista attraverso l'obiettivo, a nostro avviso, acuisce la tridimensionalità, la ricerca dei punti di fuga e delle sfaccettature dei lavori di Bertolio. "Angelo Giuseppe Bertolio – Lucide Geometrie" Una delle opere esposte (partic.) A guardare oggi la sequenza quasi didattica dedicata a L'albero di Piet Mondrian si resta senza parole nel considerare quanti influssi e fiotti generosi di ricerca abbia saputo generare quello studio. Sia in un senso lirico-astratto, sia in una direzione marcatamente geometrica e stilizzata.L'arte di Angelo Giuseppe Bertolio trae certamente […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27443,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[17,50],"tags":[],"yoast_head":"\n
L'arte di Angelo Giuseppe Bertolio trae certamente linfa anche dal grande maestro olandese, importante esponente del movimento De Stijl.
<\/em>
Fino al 2 settembre, i Musei Civici di Castiglione Olona, Palazzo Branda Castiglioni e [MAP] Museo Arte Plastica, accolgono la mostra antologica "Angelo Giuseppe Bertolio – Lucide Geometrie"<\/strong>, promossa ed organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Castiglione Olona.
<\/strong>Le opere selezionate ripercorrono gli anni dell'attività incentrata sugli studi delle forme primarie, triangoli, cerchi e quadrati e delle loro combinazioni visuali, modulari ed architettoniche.<\/p>\n
La sua arte mostra punti di tangenza e richiami – se non addirittura debiti dichiarati – con la ricerca di Moholy-Nagy,<\/strong> pittore, fotografo e grafico di eccellente qualità, ma anche di Naum Gabo<\/strong> e Pevsner<\/strong>, provenienti dalle fila del Costruttivismo russo e in grado di proseguire esperienze astratto-geometriche non senza spunti di grande inventiva e lirismo. <\/p>\n
Le sculture in plexiglass dell'artista, che risalgono agli anni 69\/70, sviluppano nello spazio forme geometriche primarie: tecnicamente sono opere in metacrilato acromo dove il ritmo è ottenuto dal filtraggio dello spazio fra una lastra e l'altra; la luce si riflette sui bordi e mette in risalto l'essenzialità dei profili.<\/p>\n
<\/strong>Il risultato timbrico delle opere esposte a Castiglione, perciò, si presenta tanto attuale perché ancorato ad una forma di geometrismo assoluto ma mai azzerante.
Il linguaggio non figurativo, basato su forme chiare, testimonia anche la consistenza cui erano arrivate, negli anni '70, le ricerche di tipo percettivista (di lontana origine geometrico-astratta e costruttivista).<\/p>\n
Ma, per la verità, la migliore conclusione alle nostre brevi righe di recensione la affidiamo alle parole illuminate di Bruno Munari (Chiostro di Voltorre, Gavirate, 1981):<\/strong> "… Questa indagine visiva, questa esplorazione di Bertolio si svolge nella linea del pensiero orientale dove si cerca di capire come una cosa si trasforma in un'altra e quindi l'interesse viene portato non su di una singola forma ma sul processo di trasformazione….".<\/p>\n
mostra antologica a cura di Rolando Bellini
<\/strong>Dal 23 giugno al 2 settembre 2012
Museo Civico Branda Castiglioni (Piazza Garibaldi) e MAP Museo Arte Plastica (via Roma, 29) – Castiglione Olona
Orari: da martedì a sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Lunedì chiuso
Per info.: Ufficio Cultura del Comune di Castiglione: Tel. 0331 858301 – cultura@comune.castiglione-olona.va.it<\/u>
http:\/\/www.comune.castiglione-olona.va.it\/
<\/u><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"