{"id":27444,"date":"2012-08-09T05:17:01","date_gmt":"2012-08-09T05:17:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-08-10T07:32:45","modified_gmt":"2012-08-10T07:32:45","slug":"monte-san-giorgio-patrimonio-mondiale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/monte-san-giorgio-patrimonio-mondiale\/","title":{"rendered":"Monte San Giorgio, patrimonio mondiale"},"content":{"rendered":"
Il Monte San Giorgio si situa nella parte meridionale del Ticino (Svizzera) e si estende pure sul versante fra Besano e Viggiù (Italia);<\/strong> è noto già dalla metà del secolo scorso per la perfetta conservazione di un'eccezionale e diversificata fauna fossile del periodo Triassico Medio. L'importanza e la ricchezza paleontologica delle rocce triassiche del Monte San Giorgio, ed in particolare della Zona Limite Bituminosa – GBZ, un tempo sfruttata anche a scopo industriale, è stata riconosciuta già nella seconda metà del 1800 a seguito di scavi eseguiti dal Museo civico di Storia Naturale di Milano. In tempi più recenti, sul Monte San Giorgio sono riprese nuove le ricerche e campagne di scavo, riguardanti anche gli altri livelli fossiliferi fino ad allora poco considerati, <\/strong>da parte sia dell'Istituto e Museo di Paleontologia dell'Università di Zurigo (PIMUZ), del Museo Civico di Storia naturale di Milano sia del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Milano e del Museo cantonale di storia naturale di Lugano.<\/p>\n Contemporaneamente vengono indagate anche località sul versante italiano onde poter valutare eventuali differenze faunistiche sia all'interno dei medesimi livelli sia per poter completare la raccolta nella successione stratigrafica.<\/p>\n Pur distribuiti nei vari livelli fossiliferi, il Monte San <\/strong><\/p>\n Giorgio, ha finora fornito con 22 specie fossili note di rettili e 54 di pesci, dei quali la maggior parte costituisce l'insieme di località fossilifere del Triassico medio più ricco e importante al mondo; <\/strong>la sedimentologia e la pertrografia della serie Triassico medio con cinque livelli fossiliferi sono molto importanti per la stratigrafia e la ricostruzione dell'ambiente di 235-240 milioni d'anni fa.<\/p>\n Oltre alla ricchezza dei numerosi giacimenti diffusi sulla montagna e all'eccezionale stato di conservazione dei fossili contenuti, un elemento di particolare interesse risiede nella presenza di almeno cinque livelli fossiliferi principali, ricchi sia di pesci che di rettili. Questa situazione, sostanzialmente unica al mondo, permette di seguire nella stessa area, fatto rarissimo, l'evoluzione dei vari gruppi di vertebrati, durante il Triassico medio.<\/p>\n L'importanza scientifica di queste faune fossili si abbina anche alla 'bellezza' di molti esemplari che rende più facile ed invitante il loro utilizzo culturale-divulgativo <\/strong>onde permettere anche ad una più vasta cerchia di popolazione di usufruire di questo patrimonio culturale unico al mondo. <\/p>\n Numerosi musei europei e d'Oltreoceano presentano e conservano nelle loro collezioni fossili del Monte San Giorgio. L'importanza culturale e scientifico-didattica delle formazioni triassiche del Monte San Giorgio è inoltre caratterizzata da un'importante attività industriale, fiorente alla fine dell'800, che trova riscontro in numerose strutture di archeologia industriale (miniere, stabilimenti ecc.) e che ha profondamente influenzato l'economia locale.<\/p>\n Piccole strutture museali locali (Meride, Besano, Induno Olona) forniscono già alla popolazione la possibilità di avvicinarsi a questo patrimonio naturale e storico.<\/strong><\/p>\n (Testo tratto dall'introduzione firmata da Markus Felber, già geologo presso Museo cantonale di Storia Naturale di Lugano; Heinz Furrer e H. Rieber, Istituto e Museo di Paleontologia dell'Università di Zurigo; Giorgio Teruzzi, Museo civico di Storia Naturale di Milano; Andrea Tintori, Dipartimento Scienze della Terra dell'Università di Milano)<\/p>\n <\/em>
La successione anisico-ladinica del Monte San Giorgio si inserisce nella ben nota serie stratigrafica della terminazione occidentale del Bacino Lombardo.<\/p>\n
Dal 1924 al 1975 sono state eseguite numerose campagne di scavi scientifici da parte dell'Istituto paleontologico dell'Università di Zurigo che hanno permesso la scoperta di più di 6000 reperti fossili di rettili e pesci ed altrettanto numerosi invertebrati.<\/p>\n