{"id":27569,"date":"2012-08-30T05:38:22","date_gmt":"2012-08-30T05:38:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-08-31T07:06:58","modified_gmt":"2012-08-31T07:06:58","slug":"il-santuario-di-santa-maria-dei-ghirli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-santuario-di-santa-maria-dei-ghirli\/","title":{"rendered":"Il Santuario di Santa Maria dei Ghirli"},"content":{"rendered":"
Campione d'Italia costituisce l'unico caso di enclave politico-amministrativa italiana in territorio elvetico. L'origine di questa situazione risale al 777<\/strong> quando il longobardo Totone di Campione decise di donare i propri possedimenti al monastero di sant'Ambrogio di Milano, e quindi rimasero esclusi dal passaggio delle valli ticinesi dal Ducato di Milano alla Confederazione elvetica.<\/p>\n L'attuale aspetto di Santa Maria dei Ghirli (termine dialettale con il quale si indicavano i rondoni) è il risultato di modifiche e trasformazioni stratificate nel corso dei secoli, in particolare quelle sei-settecentesche hanno conferito all'edificio il prospetto scenografico verso il lago<\/strong>. Al momento della fondazione doveva essere una chiesetta distante dall'abitato, molto semplice e senza grande rilevanza artistica. Verso la metà del secolo XIV fu tuttavia affrescata, sia all'interno che all'esterno, da pittori di buona scuola.<\/p>\n L'imponente facciata<\/strong> a tre archi, rivolta verso il lago, è collegata ad esso da una scalinata monumentale a rampe incorniciata da due file di cipressi di grande effetto scenografico, soprattutto per chi approda dal lago. L'arco principale di accesso è riccamente decorato e dominato dalla colomba dello Spirito Santo mentre i due archi laterali introducono a dei portici che accrescono la monumentalità della costruzione e proteggono gli <\/p>\n affreschi esterni. Il tiburio è elegante e slanciato, a differenza del campanile che, pur con i rimaneggiamenti settecenteschi, mantiene l'impronta romanica.<\/p>\n L'interno della chiesa<\/strong>, a navata unica e volta a botte. La parte riservata ai fedeli è decorata con affreschi di grande intensità e impatto emotivo, restaurati fra il 2010 e il 2011, un ciclo disposto su due registri con le Storie della Vergine e del <\/em>Battista e la sequenza dei Mesi<\/em>, opera di un maestro lombardo della seconda metà del Trecento. Anche il portico esterno<\/strong> è ricco di affreschi di epoche diverse. La raffigurazione più importante è senz'altro il Giudizio Universale<\/em> di epoca quattrocentesca eseguito dai fratelli Lanfranco e Filippolo de Veris. Sulla destra invece si trova un grande affresco proveniente dal portico settentrionale e dal quale fu strappato nel 1893 per motivi di conservazione. Si tratta delle Storie dei Progenitori<\/em> eseguite nel 1514 da un pittore ignoto. Attribuite fin dal Settecento a Bernardino Luini, e poi anche a Bramantino e in tempi più recenti a Domenico Pezzi, queste storie sono state da ultimo avvicinate a Bernardino Marchiselli de Quagis<\/strong>, detto il Bernazzano, un pittore originario di Inzago, che nel 1507 firma l'affresco sull'altare maggiore di Santa Maria del Soccorso a Uboldo, nei pressi di Saronno.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" De Veris, Giudizio Universale, Santuario di Santa Maria dei Ghirli Campione d'Italia costituisce l'unico caso di enclave politico-amministrativa italiana in territorio elvetico. L'origine di questa situazione risale al 777 quando il longobardo Totone di Campione decise di donare i propri possedimenti al monastero di sant'Ambrogio di Milano, e quindi rimasero esclusi dal passaggio delle valli […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27570,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,49],"tags":[],"yoast_head":"\n
Santuario<\/span><\/div>\n
L'arco trionfale, splendidamente decorato da una suggestiva Annunciazione<\/em> ci introduce all'aula sacra e al Presbiterio dove campeggia un altare secentesco che incornicia una ancona in pietra molto articolata, con al centro la Madonna col Bambino<\/em>. L'aula sacra, separata da una balaustra sormontata da una cancellata, è decorata con gli affreschi secenteschi di Isidoro Bianchi<\/strong> con le Storie della Vergine<\/em>.<\/p>\n