{"id":27636,"date":"2012-09-07T04:11:30","date_gmt":"2012-09-07T04:11:30","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-09-07T09:17:53","modified_gmt":"2012-09-07T09:17:53","slug":"le-immagini-ambigue-di-lassry","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-immagini-ambigue-di-lassry\/","title":{"rendered":"Le immagini ambigue di Lassry"},"content":{"rendered":"
Patinate e iperreali… Le immagini di Elad Lassry (Tel Aviv, 1977)<\/strong> ostentano corpi e oggetti perfetti che catturano lo sguardo con accostamenti azzardati e colori brillanti. L'artista israeliano separa le immagini dalla loro funzione comunicativa-pubblicitaria e si confronta con il mondo iconico della storia dell'arte contemporanea. Oggetti e soggetti, all'apparenza familiari, estrapolati dal loro contesto originario e proiettati in un mondo straniato, attivano nella mente dello spettatore diversi livelli di interpretazione: sono nature morte, composizioni scultoree o fotografie pubblicitarie? Impressioni e reminiscenze si mescolano tra loro dando vita a dei veri e propri cortocircuiti visivi\/mentali che giocano con la (possibile) ambiguità delle immagini e con la percezione dei singoli fruitori.<\/p>\n "Sculture cui capita di essere fotografie"<\/strong> o fotografie che diventano rappresentazioni scultoree, come nel caso di Short Ribs<\/strong><\/em> (2012)<\/strong> dove una bottiglia di latte, dei pezzi di carne e delle uova, che si sdoppiano su una superficie riflettente, diventano l'enfatizzazione della messa in scena pubblicitaria, emblemi dell'artificio della <\/p>\n costruzione. In Woman (Green Bow)<\/strong><\/em> (2012)<\/strong> questa sensazione di artefatto si acuisce ancora di più: una donna nuda, con la testa fasciata da un eccentrico copricapo, è seduta davanti a un piano su cui poggia una bottiglia verde che riprende il colore dominante della scena. Cosciente dell'obiettivo la "modella" si abbandona alla ripresa lasciando che sia lo stesso spettatore a fantasticare sul dilemma: ritratto o fotografia di moda? Quesiti a cui nemmeno i suoi film riescono a rispondere, muti e sospesi nel tempo, animati da personaggi che assomigliano più a dei manichini o a dei pattern. Elad Lassry Elad Lassry, Short Ribs, Eggs, CourtesyMassimo De Carlo Patinate e iperreali… Le immagini di Elad Lassry (Tel Aviv, 1977) ostentano corpi e oggetti perfetti che catturano lo sguardo con accostamenti azzardati e colori brillanti. L'artista israeliano separa le immagini dalla loro funzione comunicativa-pubblicitaria e si confronta con il mondo iconico della storia dell'arte contemporanea. Oggetti […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27637,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,45],"tags":[],"yoast_head":"\n
Courtesy Massimo de Carlo<\/span><\/div>\n
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Con pochi e mirati stratagemmi (cornici, colori sgargianti, assenza di luce naturale<\/strong>), uniti alla sperimentazione e manipolazione del linguaggio fotografico, l'artista rafforza la concretezza delle immagini, spesso talmente tridimensionali da bucare l'inquadratura. In mostra anche disegni<\/strong> e sculture a parete<\/strong>, due tipologie recenti di opere che spingono questa relazione tra immagine e oggetto verso forme più complesse, trasformando lo sfondo in una sorta di vetrina-contenitore.
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<\/strong>Verso una nuova immagine
<\/strong>Fino al 16 settembre 2012
PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30, martedì- domenica dalle 9.30 alle 19.30
giovedì dalle 9.30 alle 22.30
Ingresso gratuito<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"