{"id":27678,"date":"2012-09-13T09:25:12","date_gmt":"2012-09-13T09:25:12","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-09-14T07:54:07","modified_gmt":"2012-09-14T07:54:07","slug":"le-impronte-di-castellanza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-impronte-di-castellanza\/","title":{"rendered":"Le impronte di Castellanza"},"content":{"rendered":"
La stagione artistica autunnale di Castellanza si aprirà il 16 settembre con la mostra "Impronte" da te curata. Ci puoi spiegare il significato del titolo scelto per la rassegna?<\/em><\/strong> saranno site-specific. Ogni opera andrà ad occupare un ambiente di Villa Pomini, così che l'intera Villa sarà abitata da queste installazioni che dialogheranno con lo spazio in cui sono inserite. Mi dilungherei troppo se dovessi descrivere ogni singola opera, ma posso darti qualche piccolo anticipazione: ad accoglierti troverai i morbidi cuscini su cui Elisa Rossini annota, come in un diario, i suoi traguardi personali. Il percorso ti sarà indicato dalle impronte di vetro di Marianna Gasperini, per poi trovarti faccia a faccia con le presenze silenziose plasmate da Federica Ferzoco e le sue micro-sculture in ceramica. Garze e carta velina sono gli elementi con cui Eva Reguzzoni misura il mondo, fuori e dentro di sé, mentre Claudia Canavesi mette in luce, con le sue sculture, le corrispondenze tra forme naturali ed architettoniche. Una delle installazioni site-specific sarà quella di Elisa Rossini: un'installazione sonora pensata appositamente per Villa Pomini e situata nel corridoio al piano seminterrato, dove riecheggerà la voce di Elisa che conta tutti mattoncini dell'antica volta a botte. Sono così queste artiste: non resistono alla tentazione di analizzare la realtà che le circonda; al racconto autobiografico preferiscono un approccio scientifico, direi quasi metafisico nel tentativo di insinuare nell'osservatore nuovi interrogativi e spunti di riflessione".<\/p>\n Le artiste, pur nella diversità dei linguaggi, utilizzano materiali del quotidiano, spesso leggeri come la garza o trasparenti come il vetro, e tecniche, come il ricamo, da sempre associate alla creatività femminile. A tuo parere le opere possono essere considerate una riflessione poetica sulla condizione femminile nel mondo d'oggi?<\/strong> Impronte. Sculture e installazioni dialogano con Villa Pomini<\/strong> Un'opera di Elisa Rossini La stagione artistica autunnale di Castellanza si aprirà il 16 settembre con la mostra "Impronte" da te curata. Ci puoi spiegare il significato del titolo scelto per la rassegna?"Trovare il titolo alla mostra… è stata forse la parte più difficile di questo progetto! Cercavo una parola evocativa, un'unica parola che racchiudesse […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27679,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,44,17,50],"tags":[],"yoast_head":"\n
"Trovare il titolo alla mostra… è stata forse la parte più difficile di questo progetto! Cercavo una parola evocativa, un'unica parola che racchiudesse più chiavi di lettura, ma anche in grado di rendere efficacemente il senso della Ricerca di queste cinque artiste. Trattandosi di una mostra di sculture e installazioni, la parola "impronta" rimanda direttamente al campo semantico della pratica scultorea, evoca immediatamente il gesto di modellare, plasmare una forma; è sinonimo di calco, di traccia, di segno: un repertorio gestuale che caratterizza il lavoro di tutte le artiste coinvolte. L'impronta, inoltre, è intesa come elemento rivelatore dell'identità e della mano dell'artista, quindi fa riferimento all'unicità della Ricerca di ogni singola artista, ma soprattutto l'impronta è l'impressione della realtà percepita, interpretata e restituita da Claudia, Federica, Marianna, Eva ed Elisa. Ad accomunare il lavoro di queste cinque artiste è, infatti, la volontà di offrire le proprie opere come strumento pratico di lettura ed interpretazione del reale, fuori da sé. Lo sguardo dell'artista, dunque, non si inabissa nelle profondità del proprio essere, ma si lascia guidare, come ipnotizzato, dai misteri e dalle microstorie che governano l'universo intero".
Ci puoi anticipare quali saranno i lavori esposti e se saranno tutti site-specific, cioè pensati appositamente per gli spazi di Villa Pomini?<\/strong><\/em>
"Ogni artista presenterà due opere, ma non tutte <\/p>\n
<\/em>"No, non vi è alcun intento di disamina sociale intorno alla figura della donna. Anzi, a dire la verità, con le artiste abbiamo volutamente deciso di non incentrare la mostra sulla tematica del femminile, perché abbiamo ritenuto più significativo far emergere gli altri aspetti che le accomunano: questa estetica della leggerezza, giocata sulla trasparenza, sulla fragilità e sulla semplicità dei materiali utilizzati, che, a sua volta, riflette un'esigenza "ordinatrice" di sviscerare la realtà per giungere ad un alfabeto essenziale, composto da elementi primi e forme primordiali e fondato su delicate contrapposizioni tra bianco e nero, luci e ombre. Credo, tuttavia, che il dna femminile delle autrici sia facilmente intuibile, come hai giustamente osservato, dalla scelta di materiali appartenenti alla propria quotidianità, estrapolati dall'intimità del proprio vissuto, ma che contemporaneamente racchiudono reminescenze di una gestualità antica e domestica, propriamente femminile".<\/p>\n
Opere di: Claudia Canavesi, Federica Ferzoco, Marianna Gasperini, Eva Reguzzoni, Elisa Rossini
Mostra a cura di Manuela Ciriacono
Dal 16 al 30 settembre 2012
Castellanza, Villa Pomini, via Don Luigi Testori 14
Vernissage: domenica 16 settembre, ore 11.00
Presenti le artiste, segue light buffet
Incontro con le artiste: domenica 16 settembre, ore 17.00
Finissage e presentazione catalogo: domenica 30 settembre, ore 17.00
Orari: venerdì e sabato, dalle 15.00 alle 19.00
domenica, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"