{"id":27688,"date":"2012-09-14T05:21:35","date_gmt":"2012-09-14T05:21:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-09-14T14:59:05","modified_gmt":"2012-09-14T14:59:05","slug":"grazia-varisco-l-arte-come-ipotesi-aperta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/grazia-varisco-l-arte-come-ipotesi-aperta\/","title":{"rendered":"Grazia Varisco: l\u2019arte come ipotesi aperta"},"content":{"rendered":"
"Se…."<\/strong>. La ricerca di Grazia Varisco mette in scacco le coordinate e i riferimenti consueti, rifiutando le delimitazioni sia in termini fisici e spaziali (i perimetri del quadro e della parete) sia nel senso più ampio di una conoscenza già acquisita, quindi definita e certa. Le sue opere sono ipotesi aperte alla verifica, che coinvolgono gioco forza lo spettatore, e pur essendo caratterizzate da una componente di progettazione e "programmazione", lasciano sempre spazio alla casualità. E' questo il significato del titolo scelto per la mostra appena inaugurata alla Permanente, che richiama, oltre che le opere, le riflessioni scritte dell'artista: un "se" seguito da tre puntini di sospensione, cioè un'ipotesi aperta a diversi sviluppi.<\/p>\n "Il gioco è sempre tenuto in sospetto e preso comunque poco sul serio"<\/strong>. Tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 Grazia Varisco realizza le Tavole magnetiche<\/em>, una serie di opere costituite da un supporto in ferro su cui sono applicati alcuni elementi dotati di calamita che possono essere mossi e riconfigurati dallo spettatore. <\/p>\n L'artista ha scritto di questi lavori come di un "invito al gioco", "a giocare sugli opposti: ordine\/disordine, sopra\/sotto, prima\/dopo, chiuso\/aperto". Il gioco è per Varisco un aspetto importante del nostro rapportarci con la realtà, perché non è da intendere come svago, ma come attività creativa a tutti gli effetti e quindi come conoscenza di sé e del mondo. L'aspetto ludico, il volersi "mettere in gioco" è ciò che fa nascere domande anche su aspetti della realtà che sembrerebbero per definizione sfuggire all'ambiguità: così l'ombra proiettata dallo gnomone delle meridiane non può più scandire con precisione lo scorrere del tempo (Meridiana<\/em>, 1974, Gnomoni<\/em>, 1984), il libro "tutto perfetto, tutto bloccato, tutto uguale, ortogonale", si apre e si piega nelle Extrapagine <\/em>(1970-82), la linea d'orizzonte dei Quadri comunicanti<\/em> (2008) sembra nascere da un equilibrio precario, dove vuoto e pieno "mettono a confronto, in dubbio e in gioco, casualità e regola". Come ha sottolineato Giorgio Verzotti nel saggio pubblicato nel catalogo che accompagna la mostra, "niente più a-priori<\/em> geometrici nel creare la forma, ma piuttosto intuito e sensibilità, maggiormente legati alla sfera emotiva: meno rigorosa, mai univoca, la forma così diventa formazione<\/em>, per dirla con Paul Klee, forma-azione, cioè forma viva, come il pensiero che genera". Grazia Varisco. Se…. Tavola magnetica – Omaggio a L.F., 1961 "Se….". La ricerca di Grazia Varisco mette in scacco le coordinate e i riferimenti consueti, rifiutando le delimitazioni sia in termini fisici e spaziali (i perimetri del quadro e della parete) sia nel senso più ampio di una conoscenza già acquisita, quindi definita e certa. Le sue opere […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27689,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/p>\n
<\/strong>a cura di Giorgio Verzotti
Museo della Permanente
Milano, Via Filippo Turati 34
Dal 13 settembre al 14 ottobre 2012
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30; chiuso tutti i lunedì
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"