{"id":27754,"date":"2012-09-26T11:53:14","date_gmt":"2012-09-26T11:53:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2019-10-28T11:35:44","modified_gmt":"2019-10-28T10:35:44","slug":"pieter-bruegel-pittore-cronista","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pieter-bruegel-pittore-cronista\/","title":{"rendered":"Pieter Bruegel: pittore cronista"},"content":{"rendered":"
di Sergio Pesce<\/strong><\/div>\n <\/p>\n <\/p>\n \u00f9<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Dall’elenco di un mercante fiammingo sul quale erano annoverati i valori dati in pegno troviamo ben sedici dipinti di Pieter Bruegel. Questa informazione ci dice che l’artista fu molto conosciuto all’interno della sua patria (le Fiandre) e che le sue opere godevano di un valore monetario di un certo peso.<\/strong> Nonostante questi dati dobbiamo comunque sottolineare come la sua fama non risuon\u00f2 nel resto d’Europa come nel caso di Michelangelo o di Tiziano Vecellio. Bruegel visse evidentemente molto da vicino il clima politico religioso che si stava affermando.<\/strong> Nell’anno del sacco protestante Bruegel dipinse La predica del Battista<\/em> ove vediamo Giovanni mentre parla nel bosco. Il paesaggio e gli abiti delle figure rimandano al presente fiammingo dell’autore. Il tema religioso venne permeato di attualit\u00e0 politica. I non cattolici a quel tempo erano obbligati a partecipare a raduni religiosi segreti. Questa pratica era propria della setta degli anabattisti che si rifaceva al Battista. Allo stesso modo di Giovanni che battezz\u00f2 Ges\u00f9 da adulto anch’essi praticavano il battesimo degli adulti riunendosi all’aperto. Nonostante non esista alcuna prova scritta che stabilisca da quale parte stesse il pittore, possiamo convenire che in quest’opera Bruegel intende conferire dignit\u00e0 artistica ai raduni segreti di matrice religiosa. <\/strong><\/p>\n <\/p>\n Tuttavia ci \u00e8 noto come il cardinale Granvelle, uno dei consiglieri di Filippo II (colui che diede incarico al duca d’Alba), abbia acquistato opere del pittore. Sulla biografia artistica redatta da Carel van Mander nel 1604 leggiamo di come Pieter avesse ordinato alla consorte di bruciare determinati disegni, poich\u00e9 le note a margine “erano decisamente mordaci e derisorie (…)”. Tale decisione sarebbe dipesa secondo il biografo “o perch\u00e9 si pentiva di averli realizzati o perch\u00e9 temeva che da questi avrebbero potuto scaturire situazioni spiacevoli per la moglie.” (Carel van Mander, Das Leben der niederl<\/em>\u04d3<\/em>ndischen und deutschen Maler<\/em>, 1604).<\/p>\n Nel testamento il pittore lascia alla consorte il suo ultimo dipinto,<\/strong> La gazza sulla forca.<\/em> Il dipinto \u00e8 ricco di richiami critici nei confronti del terrore vissuto, velati da una sensazione di pace e armonia. La gazza, simbolo delle comari viene posta sopra la forca e quindi consacrata alla morte. Sembra consono pensare che i pettegolezzi lo avessero fortemente danneggiato. Ricordo a questo proposito come le indagini condotte dal duca d’Alba si basassero appunto sulle denunce segrete. L’unico elemento di disturbo con il paesaggio \u00e8 proprio questo strumento di morte posto al centro del dipinto. La fine attraverso essa era considerata un disonore e per questo motivo fu utilizzata per punire i predicatori protestanti. A sinistra in basso vediamo un uomo con un atteggiamento sbeffeggiante nei confronti del patibolo e quindi anche delle autorit\u00e0. Pi\u00f9 inseriti nello spazio troviamo altri personaggi intenti a ballare. Questo<\/p>\n sottolineava il non vedere o non temere il pericolo.<\/p>\n Nonostante le lotte religiose che coinvolsero e influenzarono la sua pittura, soprattutto nei suoi ultimi anni di vita, Pieter Bruegel lo ricordiamo per la sensibilit\u00e0 pittorica nella rappresentazione della realt\u00e0.<\/strong> Qualit\u00e0 che ebbe modo di sviluppare anche grazie al suo viaggio in Italia dove rimase felicemente sorpreso dai paesaggi come dimostra il suo iniziale stanziamento sul Lago Maggiore<\/strong> per poi proseguire verso Roma e Napoli. Nel suo viaggio di ritorno sembra che egli si sia fermato anche ad Innsbruck. Alcuni suoi dipinti sono citazioni di questi luoghi.<\/p>\n Questa sua predilezione al realismo divenne una costante. Si pensi al Censimento a Betlemme\u00a0<\/em>ove l’episodio biblico viene a perdersi nel contesto pittorico che l’artista organizza come sfondo. Maria sull’asino e Giuseppe non si differenziano dalle altre figure. Il paesaggio fiammingo \u00e8 ricco di personaggi, figlio di una rappresentazione della vita all’aperto che corrispondeva alla realt\u00e0 quotidiana. <\/strong>In casa certo faceva pi\u00f9 caldo ma \u00e8 altrettanto vero che vi era meno luce. Notiamo i bambini giocare nel ghiaccio, mentre in primo piano vengono macellati i maiali, come avveniva a fine anno. Sull’edificio a sinistra compare una corona che la identifica come una locanda che in questo caso \u00e8 anche il luogo ove si effettua il censimento.<\/p>\n In Bruegel non mancano opere che vogliano consegnare allo spettatore un significato morale della vita come avviene in Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli<\/em> (fig.4). Mentre gli uomini si divertono sul ghiaccio, la vita degli uccelli \u00e8 messa in pericolo da una porta trasformata in trappola dipinta a destra. In primo piano sull’arbusto ci sono due volatili ritratti con le stesse<\/p>\n dimensioni degli uomini che pattinano. Il dipinto ammonirebbe animali e uomini a essere accorti. Questo parallelismo sulla dimensione mediata dal pittore attraverso la sequenza dei piani spaziali indica una lezione comune. Perch\u00e9 se ai primi \u00e8 stata fornita una trappola camuffata, anche i secondi rischiano nel loro agire stando sul ghiaccio.<\/p>\n Non a caso dopo questi suoi lavori gli si attribu\u00ec l’appellativo di Bruegel dei Contadini, ma anche Bruegel dei Paesaggi. Quello che ammiriamo in questo pittore fiammingo \u00e8 la sua peculiare raffigurazione della lontananza, quindi della profondit\u00e0 dello spazio.<\/strong> Il metodo migliore e pi\u00f9 agevole, per seguire questa visione \u00e8 certamente quella dello scorcio prospettico ove vi siano degli edifici che sottolineano la convergenza di linee rette. In Bruegel, come abbiamo visto, il protagonismo della campagna, e quindi l’assenza quasi totale di edifici porta l’artista ad ottenere la profondit\u00e0 con il colore. Al primo piano inserisce tinte scure, nel piano intermedio usa spesso il verde e nello sfondo usa il celeste. Potremmo sintetizzare dicendo che i soggetti pi\u00f9 prossimi allo spettatore vengono individuati da colori caldi, al secondo piano mescola tinte fredde con quelle calde (blu e giallo), ottenendo sfumature di verde, mentre lo sfondo indice di vaghezza perch\u00e9 pi\u00f9 distante da noi che osserviamo viene dipinto con colori freddi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La predica di Giovanni Battista, Museo di Budapest di Sergio Pesce \u00f9 \u00f9 Dall’elenco di un mercante fiammingo sul quale erano annoverati i valori dati in pegno troviamo ben sedici dipinti di Pieter Bruegel. Questa informazione ci dice che l’artista fu molto conosciuto all’interno della sua patria (le Fiandre) e […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27755,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[39,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
\n<\/strong>
\nQuando nell’agosto del 1567 il Duca d’Alba e il suo esercito entrarono a Bruxelles con il compito di convertire i protestanti al credo romano, Bruegel si trovava in citt\u00e0. Il regime instaurato caratterizzato da estrema durezza port\u00f2 a insurrezioni che ottennero, alla fine di una guerra lunga ottant’anni, il Belgio cattolico a sud e i Paesi Bassi protestanti a nord.
\nNel 1566 i protestanti olandesi che ritenevano culto idolatrico la venerazione delle immagini sacre, distrussero le decorazioni e gli ornamenti iconografici delle chiese cattoliche.<\/p>\n
\nLandesmuseum<\/div>\n
\nMus\u00e9e Royaux dex Beaux Arts<\/div>\n
\nper uccelli, Museo Bruxelles<\/div>\n