{"id":27805,"date":"2012-10-02T11:40:59","date_gmt":"2012-10-02T11:40:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-10-04T16:40:16","modified_gmt":"2012-10-04T16:40:16","slug":"san-pietro-a-cornaredo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/san-pietro-a-cornaredo\/","title":{"rendered":"San Pietro a Cornaredo"},"content":{"rendered":"
Le Giornate del Patrimonio si pongono lo scopo di aprire spazi ancora poco conosciuti e spesso non accessibili. Questo è avvenuto a Cornaredo in provincia di Milano, dove lo scorso week end è stato possibile visitare la chiesa di S.Pietro all'Olmo,<\/strong> di recente oggetto di scavi archeologici.<\/p>\n I risultati di questi scavi sono oggi visibili grazie ad un progetto di valorizzazione che prevede la copertura dei resti con un'ampia zona vetrata.<\/p>\n Ma vediamo più da vicino la storia dell'edificio. Nell'ultima fase si stabilì una villa di un certo rilievo, caratterizzata dalla presenza di un ambiente absidato con un riscaldamento a pavimento, detto ipocausto, la cui struttura era retta dalle pilae<\/em>, ovvero pilastrini cilindrici in cotto. Addirittura sul piano di malta dove poggiano i pilastrini sono rimaste in evidenza le impronte delle calzature borchiate degli operai che vi lavorarono. Veduta esterna della facciata Le Giornate del Patrimonio si pongono lo scopo di aprire spazi ancora poco conosciuti e spesso non accessibili. Questo è avvenuto a Cornaredo in provincia di Milano, dove lo scorso week end è stato possibile visitare la chiesa di S.Pietro all'Olmo, di recente oggetto di scavi archeologici. I risultati di questi […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27806,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,37],"tags":[],"yoast_head":"\n
Ben cinque anni di lavoro per portare alla luce una storia lunga oltre duemila anni. Perché la chiesa attuale, di età romanica, sorge su un ampio complesso edilizio risalente all'età romana.<\/strong> Sono state individuate ben tre fasi di epoca romana, comprese fra l'età imperiale e l'epoca tardo-antica (I-IV secolo d.C.). Delle prime due fasi sono emersi i muri di edifici, spesso in limo oppure in ciottoli legati da malta, e pavimenti in cocciopesto o cotto.<\/p>\n
La prima chiesa.<\/strong> In età bizantina l'ambiente absidato dotato di impianto di riscaldamento fu trasformato in chiesa e lo spazio con i pilastrini fu riempito di terra. Di questo primo edificio di culto si conservano tratti della pavimentazione in limo e calce, una porzione dell'altare e tracce del recinto presbiteriale.
Tra VIII e XI secolo.<\/strong> Dagli scavi sono emerse le tracce delle due chiese che sostituirono la prima. In età longobarda-carolingia fu abbattuta la vecchia abside e venne costruito un presbiterio sopraelevato. Probabilmente in quell'epoca l'edificio presentava tre absidi. In età ottoniana, invece, nel secolo X, si costruì un nuovo edificio con muratura di ciottoli, a croce latina, dotato di un interessante ciclo di affreschi, i cui frammenti sono stati recuperati durante l'indagine archeologica.
La chiesa odierna.<\/strong> In epoca romanica, XII secolo, probabilmente in seguito ad un terremoto fu costruita una nuova chiesa in stile romanico, con coro e massiccio campanile; nel XIV secolo accanto al transetto fu fondata una cappella quadrata funeraria, in cui, davanti all'altare, era collocato il sepolcro del fondatore.
La storia più moderna.<\/strong> Nei secoli la chiesa di S.Pietro divenne un cimitero riservato, sia per adulti, ma anche per bambini, come testimoniano le diciannove tombe infantili rinvenute. Fra i sepolcri realizzati in seguito nella navata uno illustre, ovvero Mons. Francesco Sforza Speciano, corrispondente di San Carlo Borromeo. La sua identificazione è stata possibile grazie a alla presenza di un frammento posteriore del piviale che indossava, dove era ricamato lo stemma degli Sforza Speciano. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"