{"id":27944,"date":"2012-10-24T10:29:18","date_gmt":"2012-10-24T10:29:18","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-10-25T17:23:31","modified_gmt":"2012-10-25T17:23:31","slug":"illusioni-geometriche","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/illusioni-geometriche\/","title":{"rendered":"Illusioni geometriche"},"content":{"rendered":"
Cerchi, quadrati e triangoli si intersecano nello spazio per costruire delle geometrie colorate, delle entrate caleidoscopiche visibili solo da un determinato punto di vista. È questo l'effetto illusionistico creato dall'artista svizzero Felice Varini (Locarno, 1952)<\/strong> nell'autosilo di Lugano <\/strong>grazie all'uso dell'anamorfosi, un gioco prospettico già utilizzato nel Rinascimento per celare i significati alternativi di un'opera e oggi adoperato nelle segnalazioni stradali in modo tale che i caratteri deformati e allungati, visti da una determinata distanza, appaiano normali e leggibili. Attraverso l'uso di pittura, pellicole e gesso, Varini trasforma lo spazio urbano e architettonico in una vera e propria tela<\/strong> i cui limiti sono i muri, i guard-rail, le ringhiere, ovvero tutte quelle linee che in modo casuale e frammentario diventano parte integrante di questa invasione cromatica.<\/p>\n La normale e funzionale discesa lungo le rampe dell'autosilo diviene un'esperienza percettiva<\/strong> per lo spettatore proiettato inconsapevolmente all'interno dell'opera. «Chiamato a "entrare in scena" per innescare in prima persona i meccanismi di deformazione prospettica e spaziale», egli può così ricomporre l'opera nella sua precisa costruzione solo da un unico punto di vista, quello prospettico. L'artista interroga la pittura e la visione, esplora la spazialità e dilata la percezione <\/p>\n sensoriale nel tempo. «Il mio lavoro – afferma – non è effimero, necessita una scrittura che lo definisce attraverso un certificato paragonabile a una partizione musicale, il quale può essere riattualizzato o reinterpretato nello spazio o nel tempo. La partizione di un requiem di Mozart è immutabile, ma la sua interpretazione è diversa, secondo l'interprete o l'epoca».<\/p>\n Le opere di Varini costituiscono, dopo l'importante donazione dei coniugi Olgiati, il secondo tassello della collezione del futuro polo museale d'arte del LAC<\/strong>, fulcro della rete organizzativa delle attività culturali della città, operativo dal 2014 nel nuovo edificio progettato dall'architetto ticinese Ivano Gianola.<\/p>\n Nuovo autosilo LAC Felice Varini, Tre pentagoni nei tredischi eccentrici Cerchi, quadrati e triangoli si intersecano nello spazio per costruire delle geometrie colorate, delle entrate caleidoscopiche visibili solo da un determinato punto di vista. È questo l'effetto illusionistico creato dall'artista svizzero Felice Varini (Locarno, 1952) nell'autosilo di Lugano grazie all'uso dell'anamorfosi, un gioco prospettico già utilizzato nel Rinascimento […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27945,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41],"tags":[],"yoast_head":"\n
i quadrati e il disco<\/span><\/div>\n
Entrata Cantiere Riva Caccia, Lugano
http:\/\/www.varini-autosilo.ch\/
<\/u><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"