{"id":28039,"date":"2012-11-07T16:25:45","date_gmt":"2012-11-07T16:25:45","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-11-09T07:49:33","modified_gmt":"2012-11-09T07:49:33","slug":"nuvolone-tra-sacro-e-profano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/nuvolone-tra-sacro-e-profano\/","title":{"rendered":"Nuvolone, tra sacro e profano"},"content":{"rendered":"
Fu esponente, come il fratello Giuseppe Nuvolone, della scuola lombarda del XVII secolo, frequentando l'Accademia Ambrosiana<\/strong> dove fu allievo del padre Panfilo Nuvolone e di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano. Nella centralissima Sala Veratti fa il suo ingresso trionfale Carlo Francesco Nuvolone (Milano 1609 -1662),<\/strong> attivo in numerosi centri della Lombardia, ed in particolare in alcuni dei principali cantieri della Milano barocca. Ma torniamo al Nostro che ebbe in sorte di poter lavorare alla Certosa di Pavia<\/strong>, alla Collegiata di San Lorenzo a Chiavenna<\/strong>, ad Appiano Gentile<\/strong> e presso il Sacro Monte di Orta<\/strong>, dipingendo la X e XVII Cappella. <\/p>\n A noi piace ricordarlo soprattutto come autore tra 1650 e 1654 degli affreschi della III e della V Cappella del Sacro Monte di Varese che rappresentano la Strage degli innocenti<\/em> e Gesù nel tempio attorniato dai dottori<\/em>. Le tele rappresentano episodi tratti dall'Antico Testamento – Giuseppe e la moglie di Putifar<\/em> e Susanna al bagno<\/em> – in cui il pittore anche nell'illustrare scene sacre, predilige un tipo di rappresentazione melodrammatica e teatrale, a testimonianza del clima culturale elegante e prezioso che si respirava alla metà del XVII secolo negli ambienti del patriziato lombardo.<\/p>\n Nuvolone, tra sacro e profano al Sacro Monte sopra Varese http:\/\/www.comune.varese.it\/ – http:\/\/www.varesecultura.it\/<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Fu esponente, come il fratello Giuseppe Nuvolone, della scuola lombarda del XVII secolo, frequentando l'Accademia Ambrosiana dove fu allievo del padre Panfilo Nuvolone e di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano.La sua prima opera firmata è conservata proprio nella nostra provincia: si tratta del Miracolo di Santa Marta, oggi conservato nel seminario arcivescovile di Venegono Inferiore. Nella […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
La sua prima opera firmata è conservata proprio nella nostra provincia: si tratta del Miracolo di Santa Marta<\/em>, oggi conservato nel seminario arcivescovile di Venegono Inferiore.<\/p>\n
Dopo l'indimenticabile mostra dedicata a Cerano e a Guttuso (correva l'anno 2003) e dopo le più recenti rassegne dedicate a Francesco De Tatti e alle incisioni <\/strong>realizzate nell'atelier di Antonio Canova<\/strong> tra Sette e Ottocento, l'arte con l'iniziale maiuscola torna in città: la mostra dossier, incentrata su due dipinti realizzati da Carlo Francesco Nuvolone,<\/strong> nasce grazie alla collaborazione tra Comune di Varese, Associazione culturale Varesevive, Accademia Tadini di Lovere e numerosi partner (Fondazione Comunitaria del Varesotto, Comitato Culturale C.C.R. Ispra, Toro Assicurazioni – Musajo e Minonzio – Varese, Amici dell'Accademia Tadini, Rotary Club Varese, Varese – Ceresio, Sesto Calende – Angera – Lago Maggiore, Laveno – Luino – Alto Verbano, Tradate, Varese – Verbano Inner Wheel, Rotary Club riuniti nel Gruppo Seprio).<\/p>\n
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I due dipinti esposti in Sala Veratti, eseguiti in pendant intorno al 1645 e destinati in origine alla quadreria di un facoltoso e raffinato collezionista, sono confluiti al principio del XIX secolo nella raccolta che Luigi Tadini andava raccogliendo nel suo palazzo di Lovere e ora appartengono all'Accademia Tadini con cui si prosegue la collaborazione intrapresa nel corso del 2011 grazie alla mostra dedicata a Canova.<\/p>\n
<\/strong>Varese, Sala Veratti, via Veratti, 20
Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Ingresso gratuito
Inaugurazione sabato, 10 novembre ore 11
Informazioni: Castello di Masnago tel. 0332.820409
IAT Varese, via Romagnosi 9 tel. 0332.281913 – 286056<\/p>\n