{"id":28243,"date":"2012-11-30T04:30:59","date_gmt":"2012-11-30T04:30:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-11-30T08:27:00","modified_gmt":"2012-11-30T08:27:00","slug":"i-guazzi-astratti-di-manlio-rho","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-guazzi-astratti-di-manlio-rho\/","title":{"rendered":"I guazzi astratti di Manlio Rho"},"content":{"rendered":"
Sono passati molti anni, forse troppi, dall'ultima esposizione dedicata a Manlio Rho (Como 1901-1957)<\/strong>, uno dei più importanti esponenti del gruppo degli "astrattisti comaschi"<\/strong> che a partire degli anni Trenta sviluppò una ricerca aniconica basata su composizioni rigorose ma dai colori liberi, a tratti quasi "selvaggi". La Galleria Roberta Lietti<\/strong>, situata nel cuore dell'antica città murata, ne ricorda – fino al 20 dicembre – l'influente contributo attraverso una piccola esposizione consacrata ai guazzi<\/strong><\/em>, una ventina di lavori realizzati dall'artista comasco poco prima della morte, a partire dal 1954<\/strong>, che restituiscono al pubblico una visione più sciolta e meno conosciuta della sua parabola artistica. Abbandonate infatti le forme pure e i colori brillanti, virati soventemente ai toni dell'ocra, dei verdi e dei marroni, Rho affida alla tempera – resa ancora più coprente dall'aggiunta della biacca o del gesso mescolato alla gomma arabica – la sua energia gestuale, non più costretta in strutture rigide ma convogliata in onde e strisce semitrasparenti.<\/p>\n Come scrive Luciano Caramel <\/strong>nel catalogo generale edito da Electa nel 1990, si tratta di opere «più strutturate, secondo schemi compositivi per l'artista abituali, trasferiti sul supporto con l'istantaneità della nuova tecnica […]» dove «si assiste ad una versione aggiornata degli studi, di matrice kandinskiana, sul rapporto tra linea e superficie». Una tavolozza essenziale e monocromatica<\/strong> in cui si stemperano gli ultimi strascichi di questa sua interpretazione personale dell'astrattismo geometrico. Manlio Rho – " Guazzi " M. Rho, Composizione 47, 1955-57,pasta amido bruno su carta Sono passati molti anni, forse troppi, dall'ultima esposizione dedicata a Manlio Rho (Como 1901-1957), uno dei più importanti esponenti del gruppo degli "astrattisti comaschi" che a partire degli anni Trenta sviluppò una ricerca aniconica basata su composizioni rigorose ma dai colori liberi, a tratti quasi "selvaggi". […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28244,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
Note Biografiche: <\/strong>nato a Como nel 1901, si forma all'Istituto Carducci di Como. Dal 1918 si dedica all'insegnamento di arte decorativa e applicata. Segretario-economo del Regio Istituto nazionale di setificio Paolo Carcano dal 1923, nel 1929 diviene capo del reparto stampa della tessitura serica Aliverti & Stecchini, ruolo che manterrà fino al 1942. Dal 1933 la pittura di Rho si volge all'astrattismo e le sue opere vengono accolte in importanti rassegne. Aderisce nel 1938 al gruppo "Valori Primordiali" e due anni dopo firma insieme ad insigni esponenti dell'astrattismo comasco il "Manifesto del gruppo primordiali futuristi Sant'Elia". Dal '42 al '57, anno della morte, l'artista insegna disegno ornamentale-artistico presso l'Istituto tecnico industriale statale di setificio di Como.
<\/p>\n
<\/strong>a cura di Roberta Lietti
in collaborazione con la famiglia Rho
Fino al 20 dicembre 2012
Roberta Lietti Arte Contemporanea, via Diaz 3, Como
Orario: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.00
chiuso lunedì e festivi
Per maggiori info.: tel. 031 24 22 38<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"