{"id":28377,"date":"2012-12-19T06:48:16","date_gmt":"2012-12-19T06:48:16","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-12-21T08:29:04","modified_gmt":"2012-12-21T08:29:04","slug":"come-bello-andar-per-mostre","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/come-bello-andar-per-mostre\/","title":{"rendered":"Come \u00e8 bello andar per mostre"},"content":{"rendered":"
É sempre bello durante i giorni lunghi delle feste passare un pomeriggio a Milano e per chi ha la passione di andar per mostre le occasioni in questa città proprio non mancano: Picasso a Palazzo Reale, certo, ma anche, secondo me imperdibili, i Tarocchi Sola Busca (a Brera) arrivati fino a noi dal XV secolo. E non solo. Eccone una personalissima scelta.<\/p>\n
Come ogni anno, a Palazzo Marino<\/strong>, sponsor l'ENI, presenta in sala Alessi un'opera di grande rilievo. Quest'anno addirittura due, entrambe provenienti dal Louvre: Amore e Psiche <\/strong><\/em>di Antonio Canova<\/strong> e Psyché et l'Amour<\/strong><\/em> di François Gérard<\/strong>. Pressoché coeve – 1797 la scultura, di un anno dopo la tela – esaltano impeccabilmente la bellezza attraverso il linguaggio neoclassico. Camminando su un tappeto di finta erba mentre le pareti si animano di vegetazione "piranesiana e in tutta la sala si diffonde "l'odore fresco di lavanda e di menta crispa", si viene coinvolti dentro il mito narrato da Apuleio di Amore e Psiche, simboli rispettivamente della passione e dello spirito e davvero non si sa se ammirare di più l'acerba venustà dei corpi canoviani<\/strong> o la sensualità più consapevole delle figure di Gérard<\/strong>. "Chacun a son goût" cantano a Vienna nel Pipistrello <\/em>di Johann Strauss la notte di San Silvestro. A Milano giochiamo d'anticipo davanti a questi due capolavori.<\/p>\n Basta attraversare piazza della Scala ed eccoci in quello <\/p>\n che vien ora nominato Palazzo Beltrami<\/strong>, già sede della mitica Banca Commerciale di Raffaele Mattioli. In esso Intesa San Paolo ha inaugurato da poco il "Cantiere del ‘900"<\/strong>, riunendo delle moltissime che possiede 189 opere di 153 autori ospitate negli immensi e solenni saloni progettati da Luca Beltrami, per l'occasione rivisitati dall'architetto Michele De Lucchi. Si parte dagli anni Cinquanta e si arriva allo scadere del secolo XX, dall'Informale alla Pop Art<\/strong> dunque (e anche oltre), da un Concetto spaziale <\/strong><\/em>di Lucio Fontana<\/strong> del 1952 ai lavori di Francesco Clemente che proprio in quell'anno nasceva. In mezzo un fervere di ricerche febbrili, nel "Cantiere" quasi sempre ben documentate, a dimostrare la vivacità, le aperture, le curiosità degli artisti italiani, agli inizi vituperati ed ora, se non da tutti apprezzati, almeno guardati cercando di capire.<\/p>\n A pochi passi da piazza Scala, in Sant'Andrea, via del lusso, palazzo Morando squaderna le opere del friulano (ma dal 1906 milanese) Angiolo D'Andrea<\/strong>, un "maestro tra Simbolismo e Novecento"<\/strong> come sottotitola la mostra voluta dalla Fondazione Bracco. D'Andrea fu incisivo disegnatore per la rivista "Arte Decorativa", fu suggestionato da Segantini (Gratia plena <\/em>sta lì a dimostrarlo inequivocabilmente) e dal divisionismo, senza comunque esserne del tutto coinvolto. Ne rimase invece davanti alle distruzioni della Grande Guerra<\/strong> che violavano la secolare serenità dei paesi del Trentino: qui davvero la sua partecipazione sofferta e la sua condanna si fanno sentire.D'Andrea fu attivo anche nella decorazione architettonica in auge ai suoi dì, in cantieri prestigiosi come villa Erba a Cernobbio e casa Berri Meregalli in via Cappuccini 8<\/strong>, una strepitosa costruzione di G.U. Arata che consiglio di vedere allungando un po' la strada, magari anche con una visita a villa Necchi Campiglio<\/strong> nella vicina via Mozart. Ma se si é stanchi convien tornare verso la Galleria Vittorio Emanuele e far sosta nell'unico, elegante caffé rimasto, il Camparino,<\/strong> decorato da mosaici festosi di invenzioni e scintillanti di colori su cartoni appunto di Angiolo D'Andrea, liberty secondo alcuni, per me nuovo e moderno. Anche qui "chacun a son goût".<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Amore e Psiche a palazzo Marino É sempre bello durante i giorni lunghi delle feste passare un pomeriggio a Milano e per chi ha la passione di andar per mostre le occasioni in questa città proprio non mancano: Picasso a Palazzo Reale, certo, ma anche, secondo me imperdibili, i Tarocchi Sola Busca (a Brera) arrivati […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28378,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,15],"tags":[],"yoast_head":"\n