{"id":28518,"date":"2013-01-17T06:33:49","date_gmt":"2013-01-17T06:33:49","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-01-18T10:13:44","modified_gmt":"2013-01-18T10:13:44","slug":"carlini-nient-altro-che-la-verit","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/carlini-nient-altro-che-la-verit\/","title":{"rendered":"Carlini: nient\u2019altro che la verit\u00e0"},"content":{"rendered":"
"Il mio breve commento […] non è certo sufficiente ad illustrarne la portata, ma vorrei almeno, -rifacendomi a quanto ebbi ad accennare fin dall'inizio – sottolineare la vigoria<\/em> delle stesse, e soprattutto la loro coerenza stilistica<\/em>: nulla di improvvisato, nessuna caduta di tono, né bizzarria compositiva. La linearità<\/em> nello sviluppo d'una determinata idea conduttrice, che s'incarna nei materiali più idonei<\/em>, mi sembra forse la maggiore qualità delle sue importanti opere che costituiscono certamente un punto fermo nell'inquieto panorama dei nostri giorni".<\/p>\n Queste le parole che Gillo Dorfles dedica a Maria Cristina Carlini in occasione della mostra milanese presso l'Università Bocconi<\/strong>, dove fino al primo marzo 2013<\/strong> è possibile ammirare circa 40 opere tra sculture di medio e piccolo formato ed un nucleo di opere su carta, oltre a numerosi inediti selezionati per l'occasione. Realizzata tra il 1996 e il 2011<\/strong>, questa significativa antologia di opere vuole tracciare un excursus<\/em> del percorso artistico di Maria Cristina, che da sempre per la creazione delle sue sculture predilige materiali come il grès<\/em> e l'acciaio corten, <\/em>che mettono in evidenza il forte legame tra l'artista-creatore, la materia e l'estrema attenzione alla tecnica. Oltre a queste, la sua ricerca artistica si è confrontata in passato anche su altre materie prime come il legno, il ferro, la lamiera e la resina, per la creazione di grandi composizioni totemiche, di sapore ancestrale, dalle giunture irregolari e impure, dove le superfici paiono ancora emanare il calore del forno; La scultrice sa che "l'opera è vita della materia <\/strong>nella<\/strong><\/em> forma, prima ancora che vita <\/strong>della<\/strong><\/em> forma<\/strong>: materia che sa la propria corporeità incontenibile e la restituisce nell'opera in quanto <\/p>\n manifestazione della sostanza, evento formale più che forma formata. Operare significa concepire nella materia con la materia: la forma non preesiste ma è sempre un formarsi nel vivo dell'evento creativo plastico".<\/p>\n La sfida al materiale che ci propone è quindi quella di far emergere la propria qualità originaria<\/strong>, con schiettezza, senza tradimenti o travisamenti rispetto alle sue effettive potenzialità. Mostra personale di Maria Cristina Carlini Immagini Repertorio – Artevarese "Il mio breve commento […] non è certo sufficiente ad illustrarne la portata, ma vorrei almeno, -rifacendomi a quanto ebbi ad accennare fin dall'inizio – sottolineare la vigoria delle stesse, e soprattutto la loro coerenza stilistica: nulla di improvvisato, nessuna caduta di tono, né bizzarria compositiva. La linearità nello sviluppo d'una […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28519,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Indubbiamente siamo di fronte a lavori di imponente dimensione, ma soprattutto originati da una costante attività di ricerca maturata negli anni: ricordiamo a questo proposito la duplice esposizione varesina nel luglio 2012 alla Galleria Ghiggini<\/strong> e a Villa Recalcati<\/strong> con opere sperimentali appartenenti al decennio passato, oltre a quelle milanesi a partire dallo scorso novembre svoltesi presso la Fondazione Mudima e la Fondazione Stelline<\/strong>, dove ancora una volta ha voluto affermare la sua propensione nei confronti della materia con una serie di lavori risalenti agli anni Ottanata. Non solo in Italia ma anche all'estero: grazie alla vocazione internazionale della sua ricerca e ovviamente della sua formazione (Maria Cristina inizia l'attività artistica nei primi anni Settanta a Palo Alto, in California, dove segue un corso specialistico di lavorazione del grès), l'artista colleziona a partire dal 1984 una serie di presenze all'estero, che vedono la sua presenza ad importanti collettive o il suo impegnato nella realizzazione di opere permanenti, come ad esempio quella realizzata per l'Ambasciata Italiana a Pechino<\/strong> nel 2010 o Icaro (2011), <\/em>che inaugura il nuovo Parco della Scultura<\/strong> della Chiesa del Corpus Christi a Miami<\/strong>; altre sculture monumentali dell'artista sono collocate in permanenza presso i Musei Civici di Pesaro, l'Archivio Centrale dello Stato di Roma Eur, la Corte dei Conti di Milano, la nuova Fiera di Milano a Rho, a Parigi, Madrid, negli Stati Uniti a Denver e in Cina a Shanghai, Jinan, Tianjin.
<\/strong><\/strong><\/p>\n
<\/strong>Milano, Università Bocconi, Sala Ristorante, via Sarfatti 25
Inaugurazione: lunedì 14 gennaio 2013, ore 18
Dal 14 gennaio al 1 marzo 2013
Orari: dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.00
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"