{"id":28570,"date":"2013-01-24T04:37:43","date_gmt":"2013-01-24T04:37:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-01-25T07:44:54","modified_gmt":"2013-01-25T07:44:54","slug":"quale-rivoluzione-al-chiostro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quale-rivoluzione-al-chiostro\/","title":{"rendered":"Quale rivoluzione al Chiostro?"},"content":{"rendered":"
Creatività e riuso degli scarti industriali.<\/em><\/strong> Questo è il motto del Centro Re Mida,<\/strong> allestito al Chiostro di Voltorre: nel giro di una manciata di mesi l'antico monastero benedettino è stato rivoluzionato da un dedalo di corridoi, di piani-lavoro e di laboratori finalizzati alla trasformazione degli scarti industriali in risorse e, dunque, in opportunità.<\/p>\n Si tratta, per chi ha visitato la sede, di un progetto culturale, di una rivoluzione ancora agli albori, che nasce da un'idea semplice e, al tempo stesso, ambiziosa: quella di puntare sullo sviluppo sostenibile e sul riuso dei materiali di scarto.<\/strong> Certo, l'adattamento agli spazi del Chiostro non è semplice e il senso di iato con quanto si è fatto, organizzato e visto sino ad ora – in fatto di mostre e di proposte culturali – è molto forte.<\/p>\n Ma quale potrà essere il futuro, nella piccola frazione di Voltorre, per un progetto che ha visto la sua stessa ragion d'essere e la sua genesi a Reggio Emilia? Quale convivenza e collaborazione si potranno instaurare con le altre realtà culturali del territorio? Come mantenere – e presumibilmente – incrementare l'afflusso di visitatori? A queste e a molte altre domande ha risposto Marco Quilici, ospite dei nostri studi: <\/strong>"Abbiamo recentemente presentato un'ipotesi per il bando "Progetti Emblematici Minori" della Fondazione Comunitaria del Varesotto. In futuro, il nostro centro di creatività e di riuso dovrà imparare a camminare con le proprie gambe, diventando sostenibile anche dal punto di vista economico e finanziario".