{"id":28589,"date":"2013-01-31T10:25:29","date_gmt":"2013-01-31T10:25:29","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-02-01T08:38:06","modified_gmt":"2013-02-01T08:38:06","slug":"tu-chiamali-se-vuoi-antichi-celti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/tu-chiamali-se-vuoi-antichi-celti\/","title":{"rendered":"Tu chiamali se vuoi antichi celti"},"content":{"rendered":"<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"        \" height=\"152\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/5115ed4adb2e161cc54ac6e19634bd04.jpeg\" width=\"233\" \/><span>                <\/span><\/div>\n<p>Artevarese chiude il lungo ciclo dedicato a Milano antica con un salto indietro nel tempo, nella storia pi&ugrave; remota. <strong>V secolo a.C, la Lombardia, in particolare l&#39;area compresa fra Adda e Ticino, era dominata dalla cultura di Golasecca.<br \/><\/strong><br \/>A Milano doveva gi&agrave; esistere un insediamento, in particolare nella zona compresa fra le attuali Via Meravigli e Piazza Duomo, come lasciano intendere i ritrovamenti archeologici. Probabilmente qui convergevano tracciati protostorici, ricalcati poi dalle vie romane. Poco si pu&ograve; dire dell&#39;insediamento, che probabilmente si estendeva su una area di 12 ettari, ma si pu&ograve; escludere un vero e proprio impianto urbanistico, e preferire piccoli nuclei organizzati intorno agli assi stradali.<\/p>\n<p><strong>Ai dati archeologici si aggiunge la voce della tradizione: lo storico latino Tito Livio,<\/strong> alcuni secoli pi&ugrave; tardi, racconta la fondazione di Milano ad opera di Belloveso, nipote del re dei Biturigi, una delle pi&ugrave; potenti trib&ugrave; celtiche d&#39;oltralpe. Belloveso sarebbe giunto in un luogo chiamato insubre e consideratolo di buon auspicio perch&eacute; al suo seguito aveva una trib&ugrave; con lo stesso nome, si ferm&ograve; e fondo la citt&agrave;. Un&#39;altra tradizione invece sottolinea come fu una scrofa semilanuta ad indicare ai Galli il luogo di fondazione della citt&agrave;, da cui Milano avrebbe preso il nome.<\/p>\n<p>Nei secoli seguenti altre popolazioni celtiche giunsero in Italia, portando una nuova cultura, detta lateniana e in particolare l&#39;area compresa tra i fiumi Ticino, Po e Serio vide l&#39;insediamento della trib&ugrave; degli Insubri. Milano assunse in quell&#39;epoca il ruolo di principale centro insubre, sede probabilmente di un santuario federale. E fu proprio questa la citt&agrave; che i Romani misero a ferro e fuoco nel III secolo a.C, durante le lotte contro i Celti del nord Italia.<\/p>\n<p><strong>Non si conosce quasi nulla dell&#39;insediamento insubre, che doveva essersi impostato sull&#39;abitato golasecchiano:<\/strong> i resti di quel periodo furono cancellati dai lavori di sbancamento e livellamento eseguiti nel II secolo a.C., quando Milano, conquistata dai Romani, inizi&ograve; ad adeguarsi ai modelli urbanistici romani.<\/p>\n<p><strong>Ancora una volta le fonti letterarie parlano: Plutarco e Polibio, storici greci, definiscono Milano la localit&agrave; pi&ugrave; importante degli Insubri, la pi&ugrave; grande e la pi&ugrave; popolosa.<\/strong> E i dati archeologici, soprattutto materiali come ceramiche di produzione locale e importata, dimostrano l&#39;esistenza di vie commerciali in partenza da Milano. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Artevarese chiude il lungo ciclo dedicato a Milano antica con un salto indietro nel tempo, nella storia pi&ugrave; remota. 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