{"id":28724,"date":"2013-02-21T18:21:34","date_gmt":"2013-02-21T18:21:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-02-22T08:38:33","modified_gmt":"2013-02-22T08:38:33","slug":"cronache-dal-museo-di-lissone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/cronache-dal-museo-di-lissone\/","title":{"rendered":"Cronache dal Museo di Lissone"},"content":{"rendered":"
Dal design alla videoarte, passando per la pittura e l'editoria, ma sempre con un occhio di riguardo alla collezione permanente<\/strong>. La programmazione ideata dal nuovo direttore artistico del MAC di Lissone, Alberto Zanchetta<\/strong>, non si fa mancare proprio nulla e invade tutti gli spazi museali con un articolato calendario di eventi e progetti espositivi che aprono territorio e tradizione a nuovi modelli di approfondimento e interazione. Si parte dal secondo piano<\/strong> con la retrospettiva dedicata al designer, pittore e architetto Franco Grignani<\/strong>, grande pioniere dell'Optical art. Incentrata sulle opere degli anni Sessanta e dei primissimi anni Settanta – dalle Tensioni<\/em> alle Proiezioni<\/em>, dalle Diacroniche<\/em> alle Dissociazioni<\/em> del campo<\/em>, dalle Periodiche<\/em> alle Psicoplastiche<\/em> – uno dei periodi più ricchi e innovativi della sua produzione, la mostra annovera un importante nucleo di lavori, esposti alla Quadriennale di Roma del 1972 e per l'occasione proposti accanto a cataloghi, documenti dell'epoca (come le veline del discorso tenuto allo storico congresso Vision65) e a una serie di famose elaborazioni grafiche, quali le copertine di Linea grafica e Graphis, il marchio della Pura Lana Vergine e il logo dell'Aiap, che evidenziano lo scambio interdisciplinare che ha sempre caratterizzato la sua attualissima ricerca visiva.<\/p>\n Al piano interrato<\/strong> si trova la collezione permanente riorganizzata in modo da "cartografare" l'Europa poststorica attraverso le opere informali degli anni Cinquanta e Sessanta di Appel, Bellegarde, Feito, <\/p>\n Marfaing, Mathieu, Moreni, Romiti, Scanavino, Schneider, Tàpies, Thieler e Vedova. I quadri sembrano scaturire dalla forza centrifuga dell'Uomo atomizzato <\/em>di Agenore Fabbri<\/strong>, scultura emblematica posizionata al centro della sala e strettamente legata agli eventi bellici "forieri di un nuovo ordine concettuale – o più precisamente: di un inedito disordine visivo – all'interno della pittura e della scultura del secondo Novecento". Accompagnano l'esposizione, intitolata "Cronache del Dopobomba"<\/strong>, delle teche con immagini e libri che documentano gli avvenimenti connessi al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, riportando l'attenzione sulle tensioni culturali e sul dissesto psicologico che hanno avvelenato l'arte del secondo dopoguerra.<\/p>\n La saletta del secondo piano<\/strong> è dedicata invece al primo appuntamento mensile di Videography<\/em><\/strong>, rassegna di video-produzioni realizzate dalle ultime generazioni. Apre la sessione, il giovane artista altoatesino Michael Fliri<\/strong>, che per l'occasione presenta tredici video<\/strong> che ripercorrono gli ultimi dieci anni della sua attività artistica, dal 2001 al 2011. Fulminei, ironici e pungenti, i suoi lavori sovvertono i luoghi comuni e mettono in crisi i rapporti tra interno-esterno, alto-basso. Situazioni paradossali, curate nei minimi particolari (scenografia, suoni, costumi e inquadrature), in cui attraverso gesti e sforzi fisici al limite del non-senso, "l'artista incarna la figura dell'antieroe intrappolato nel proprio ruolo e spossato da regole che rimangono sconosciute allo spettatore".<\/p>\n Museo d'Arte Contemporanea Michael Fliri, GIVE DOUBT THE BENEFIT OFTHE DOUBT, 2010 Dal design alla videoarte, passando per la pittura e l'editoria, ma sempre con un occhio di riguardo alla collezione permanente. La programmazione ideata dal nuovo direttore artistico del MAC di Lissone, Alberto Zanchetta, non si fa mancare proprio nulla e invade tutti gli spazi museali con […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28725,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
WHILE IT LASTS, 2006<\/span><\/div>\n
<\/strong>Viale Padania 6 (fronte stazione FS), Lissone (MB)
Orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00
giovedì dalle 15.00 alle 23.00
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero
Informazioni: museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 – 039 2145174<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"