{"id":28732,"date":"2013-02-22T04:09:21","date_gmt":"2013-02-22T04:09:21","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-02-22T08:38:55","modified_gmt":"2013-02-22T08:38:55","slug":"ravasio-il-movimento-fatto-scultura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ravasio-il-movimento-fatto-scultura\/","title":{"rendered":"Ravasio: il movimento fatto scultura"},"content":{"rendered":"
Possono dinamismo, forza ed energia fondersi in una forma ibrida, fatta di volumi geometrici e di corpi? Nella scultura di Paola Ravasio (Caronno Varesino, 1978) questo fenomeno avviene in ogni momento.<\/strong> La sua opera riesce ad esprimere la propria forza attraverso un varco aperto da braccia e gambe, riconoscibili dalla muscolatura che affiora dall'epidermide in vetro-resina, gesso o bronzo, tra blocchi geometrici attentamente studiati e collocati prima a sostegno (pannello in vetroresina) ed ora ad integrazione della figura plastica (‘Amigdala').<\/p>\n La pressione di queste membra spinge dall'interno verso l'esterno, permettendo a questi corpi di liberarsi dalla rigida struttura in cui sono stati rinchiusi. L'energia centrifuga che si genera tende ad aprire, in un modo ancora stranamente molto ordinato, i volumi geometrici che chiudono quelle membra, caratterizzate da una muscolatura nervosa e in continua tensione, in una trappola mortale. E mentre i blocchi, somiglianti per forma ai mattoncini delle costruzioni ludiche dei bambini in particolare ai ponti, vengono allontanati dalla loro immaginabile posizione originaria, le membra prorompono in un dinamismo disordinato, come se quella pressione esercitata dall'interno portasse il corpo ad un'azione difficilmente gestibile, quasi incontrollata. <\/strong>L'armonia offerta dalla composizione ‘Controverso' <\/p>\n garantisce all'osservatore da un lato il piacere nel coglierne i tratti caratterizzanti, dall'altro la consapevolezza di trovarsi davanti alla metafora della propria esistenza. Ancora una volta Paola Ravasio, dopo le sue prime figure umane ripiegate su se stesse alcune a tal punto da venire quasi introiettate nelle membra di cui sono formate, esprime nelle sue opere più recenti una straordinaria capacità di ascolto delle contraddizioni della vita, traducendo i problemi strutturali della quotidianità in costruzioni pseudo-metafisiche e il desiderio di risolverli nel dinamismo dei corpi. <\/strong>Alcune opere significative di questo ultimo periodo di ricerca artistica sono visibili negli spazi espositivi della Galleria Internazionale d' Arte Contemporanea ‘Punto sull'Arte' a Varese.<\/p>\n <\/p>\n NEW LIFE Paola Ravasio in mostra a Varese Possono dinamismo, forza ed energia fondersi in una forma ibrida, fatta di volumi geometrici e di corpi? Nella scultura di Paola Ravasio (Caronno Varesino, 1978) questo fenomeno avviene in ogni momento. La sua opera riesce ad esprimere la propria forza attraverso un varco aperto da braccia e gambe, riconoscibili […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28733,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Così all'ordine dei volumi geometrici si contrappone la disorganicità del movimento delle membra corporee. E il risultato di tale contrasto è il perfetto equilibrio: plastico, visivo, materico.<\/p>\n
L'opera ‘Amigdala' , ad esempio, risulta particolarmente adatta a questo contesto interpretativo: le dinamiche compensatorie offerte dalle diverse parti, corpi e volumi geometrici, qui rendono l'osservatore partecipe di un vero e proprio ibrido geometrico-organico dalle matrici surreali.
Risulta più difficile distinguere ciò che è dinamico da ciò che non lo è: la singolarità della sagomatura dei blocchi geometrici, che diventano forme complementari ai vuoti lasciati dalla spinta dei corpi in uscita da un centro di tensione energetica nascosta nella stessa struttura geometrica, e l'angolatura delle membra ripiegate nell'atto di allungarsi verso l'esterno offrono insieme il modello di una costruzione originale in cui è possibile ritrovare nell'elaborazione personale dell'artista le tracce dei fondamenti del dinamismo plastico del Futurismo (il movimento delle forme presentate), dell'audacia del Surrealismo (l'accostamento di forme insolite) e la costruzione metafisica (strutture geometriche disposte secondo una linea prospettica alternativa da cui si estroflettono corpi dalla muscolatura particolarmente allungata).<\/p>\n
Mostra collettiva di Jernej Forbici, Andrea Mariconti, Paola Ravasio
<\/strong>Varese, Galleria d'Arte Contemporanea ‘Punto sull'Arte', Viale S. Antonio 59\/61
Dal 24 febbraio al 13 aprile 2013
Orari: martedì – venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Per info.: 0332-320990
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"